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  Michela Diani

Le mie passioni, cioè sempre about me...

 

 

Ciò che amo fare

Sono originariamente pedagogista e mi occupo di educazione e formazione, e negli ultimi anni, ho cominciato a 'prestare' la mia professionalità e la mia opera al settore della comunicazione e dell'informazione e di conseguenza a dare un volto nuovo al mio lavoro. La maggior parte delle persone quando dici che sei pedagogista pensano ai bambini, mentre io invece i bambini li incontro nella vita quotidiana, ma non per lavoro. Sono esseri umani travestiti da adulti, ma rimasti con l'evoluzione cerebrale allo stadio infantile. 

Ho scelto infatti di dedicarmi e appassionarmi più agli adulti e agli adolescenti.

Per naturale predisposizione, credo, ma anche per coincidenze di Fortuna. Già, perché, se mi guardo indietro, fin da ragazza, quando ancora mi dedicavo alla educazione e alla formazione anche per associazioni di volontariato, i miei interlocutori sono sempre stati più gli adulti e i ragazzi. Credo che il lavoro che facciamo un pò lo scegliamo e un pò è lui che ci sceglie. E dopo averci scelto ci evolve insieme a lui per portarci ad una sua espressione più piena che proviene da dentro. Come Marianne Williamson, nota scrittrice statunitense, credo che le nostre professioni riflettano in qualche modo le nostre conquiste interiori e le nostre evoluzioni. Sono una sorta di contributo di guarigione che diamo a noi stessi e al mondo permettendo a noi stessi di fare ciò che ci piace fare e quindi di rendere il mondo più bello e più sano anche attraverso la nostra gioia di vivere, l'amore che mettiamo nel nostro lavoro e la conoscenza, il nostro sapere sepolto che attraverso di esso trasferiamo al mondo, la nostra capacità di lottare per le cause giuste e la nostra voglia di dare il nostro contributo affinché valori come Giustizia, Legalità, Solidarietà e Convivenza Civile non siano solo parole. Ecco perché oltre a svolgere la mia professione in senso più stretto, scrivo. Attualmente curo  due blog, un caffè letterario digitale, insegno, e provo attraverso la scrittura a contribuire al cambiamento sociale. 

 Da un certo punto in poi, insomma, tutte le mie passioni sono diventate manifestazioni più visibili e ho di conseguenza concretizzato il mio sogno di dare un contributo a una rivoluzione culturale verso un umanesimo nuovo che veda la dimensione umana al centro. 

Riviste, blog, social network, radio, comunicazione in generale, un campo di battaglia per far cultura. Perché la cultura cosa altro è se non educazione. E l'educazione è cultura. E Dio solo sa quanto nel nostro paese ignorante e analfabeta ci sia bisogno di cultura. Abbiamo bisogno di costruire nuovi stili di vita più umani e sostenibili, ma essi non si creano da sé. 

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