Quando la rivoluzione gentile ha bisogno di una spinta e anche bella forte
Più di una volta nella vita ho sentito queste parole: rivoluzione gentile. Ne ho sentito parlare, ed io stessa l'ho usata. Una parola, rivoluzione e un aggettivo, gentile. Due sostantivi in effetti apparentemente inconciliabili. Come fa una rivoluzione a essere gentile? Una rivoluzione è sempre un pò violenta, perché aspira a cambiamenti forti, importanti e soprattutto profondi. Oltre tutto, cresciamo, almeno in Italia, con un concetto di gentilezza che trovo abbastanza discutibile. Per cultura e tradizione, che ci definiamo cattolici, cristiani o meno, il porgi l'altra guancia resta un nostro retaggio di appartenenza profondamente radicato dentro di noi.Tutto questo non è negativo in se stesso, quando gli interlocutori sono animati dai nostri stessi intenti, ma lo diviene per il fatto che che viviamo in una società talmente aggressiva che a chi porge l'altra guancia generalmente lo stende ed anche in malo modo a suon di ceffoni. Che lo prevarica solo per il fatto che si mostra disponibile. E allora così non funziona, perchè a furia di porgere l'altra guancia offriamo ai prevaricatori e a più aggressivi, oltre che sonni tranquilli, anche opportunità che non gli spetterebbero offerte su un vassoio d'argento.
Trovo quindi e a questo punto, lo reputo imprescindibile, che impariamo una giusta misura tra le tinte gandhiane di una filosofia dell'amore e la capacità di saperci fare rispettare quando è il caso. E in fin dei conti, se sappiamo ben leggere la storia ed anche la storia di icone spirituali di vita come lo stesso Gandhi, ma perfino Gesù di Nazareth, la parola AMORE si è sempre sposata con la parola RIVOLUZIONE. Per Gandhi, infatti, ciò ha significato animare con i suoi principi la ribellione civile di massa per la liberazione dell'India, per Gesù di Nazareth, la liberazione dal giogo di schiavitù di una ipocrisia dogmatica e imbevuta di fareiseismo che con l'Amore a Dio non ci azzeccava neanche un pochetto. Ci viene chiesta una nuova assertività per un nuovo millennio e per nuove annate italiane decisamente più appaganti, gratificanti e soddisfacenti di quelle che finora ci hanno destinato.