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Covid e relazioni

Un articolo molto semplice e molto carino, secondo me, per aiutare anche i bambini a uscire, piano piano, dalla quarantena, non solo perché si può fare qualcosa in più un passo alla volta, ma proprio mentalmente.

Ciascuno - adulto o bambino - ha vissuto la quarantena in maniera differente.

A chi è pesata enormemente, a chi è pesata un po', chi pur nella fatica della rinuncia di alcune cose fondamentali, è riuscito perfino a gustarsela.


Sinceramente, ritengo che se questa 'quarantena' fosse presa in considerazione in senso metaforico, offrirebbe lezioni piuttosto importanti sulle relazioni e sulla necessità di una qualità di vita, in termini di riposo, silenzio, salute, giusti equilibri di vita.


Il fatto di essere chiamati a rispettare 'le distanze' per salute e rispetto di sé e dell'altro, il fatto di riconoscere la differenza tra le persone su come è stata vissuta, il fatto di avere atteggiamenti diversi nell'approcciarsi alla riapertura, sono tutti aspetti che richiamano capacità relazionali che dovrebbero essere abituali e che sono sintomo di relazioni sane.


Il sapere riconoscere la propria diversità rispetto all'altro, rispettandone i confini, il sapere non invadere gli spazi dell'altro, il sapere preservare il proprio spazio vitale rispetto all'altro, la capacità di accettare che l'altro non è obbligato né ad avere le nostre esigenze né a vivere le cose come le viviamo noi...


https://freedamedia.it/2020/05/04/la-paura-di-uscire-e-ricominciare-dopo-la-quarantena/


Oltre all'articolo metto qui anche un piccolo 'schemino' che trovo molto interessante perché differenzia le relazioni tra sane e disfunzionali.


Chi è stato vittima in una relazione di violenza psicologica sa perfettamente cosa significano certi campanelli di allarme.

Quando una vittima esce dalla relazione disfunzionale e si colloca in una volontà di relazione sana, diventa allergica ai campanelli di allarme, nel senso che, quando, in un'altra relazione, che sia di amicizia o di coppia, riscontra le stesse dinamiche, non si fa più incastrare in quello schema.

Chi è disfunzionale cerca di incastrare chi è sano, tramutando gli elementi della relazione sana in un difetto della vittima.


Ad esempio, se la vittima stabilisce i suoi confini, il soggetto disfunzionale cercherà di svalutare la vittima come egoista, chiusa, non disponibile, etc...

Ribaltera' cioè il suo problema di non saper rispettare la libertà dell'altro e i suoi confini su un presunto difetto della vittima.


Trovare la dimensione della libertà nelle relazioni, porta poi a non piegarsi più allo schema disfunzionale.


Se pertanto, in una relazione, qualcuno, cercherà di fare passare la vittima per quella sbagliata, non ci sarà più spazio per quello schema comportamentale.


Una volta superati veramente certi schemi non ci si casca più, ma per non cascarci più occorre imparare a leggerli e riconoscerli.


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