Questa strana parola che si chiama educazione...
Lo spunto per questo post me lo hanno dato i grillini espulsi dal Parlamento. Pare infatti che siano stati espulsi per avere gridato la parola onestà dai banchi del Parlamento. Insomma il punto è che secondo la professoressa Boldrini hanno ecceduto. Manco le avessero dato della bip come è successo a Carla Ruocco sempre nella stessa sede. E tuttavia, zoccola, suvvia si può dire, un moto di rabbia di qualche maschione a cui insultare riesce bene. Questi grillini sono proprio maleducati, perchè l'educazione è fatta di gentilismo sempre. Bisogna sempre avere un grande aplomb nella vita anche se in quel momento useresti un lanciafiamme. E così dietro a un sorriso, a una dolcezza che nasconde in realtà un grande desiderio di ribellione e di denuncia, l'aplomb diviene sinonimo di finzione. E' così che comincia l'ipocrisia. Con il fingere ciò che non proviamo, vogliamo o peggio ancora siamo. Una finzione che poi diviene necessaria quando all'interno di un sistema non si è liberi e in qualche modo bisogna adattarsi, scendere a dei compromessi per non turbare lo status quo. Non funziona così se si vuole essere persone vere, perchè quando si sceglie la strada dell'autenticità ci si scontra inevitabilmente con la parola cambiamento e con la parola rivoluzione. Una cosa è certa: non si può stare nel mezzo. E poi c'è la parola educazione che significa ' trasmissione di valori morali e culturali da una generazione all'altra'. Così, forse è sufficiente fare un ripasso fra le pagine di un dizionario per chiarirsi le idee. Riguardo ai modi, conobbi tanti anni fa una suora che si occupa di recupero di tossicodipendenti. Ebbene, per tirarli fuori dalla droga, le prime parole che diceva loro non erano di biasimo nè di accoglienza. Ma semplicemente, ' siete delle merde'. Poi veniva tutto il resto. Con tutto l'amore del mondo, ma una mamma umana o spirituale che sia, quando si accorge che i propri figli sono dei 'cretini', prima gli da due ceffoni e poi ci ragiona. Vedi la mamma di Baltimora. Questo per dire due cose: nei buoni modi non c'è sempre bontà, ma a volte ipocrisia e nei modi rudi a volte c'è più amore che nelle buone maniere, almeno quelle che erroneamente, consideriamo buone maniere per stereotipo. E l'altro che, in fin dei conti i nostri politici sono come i drogati. Sono drogati di denaro, di opportunismo e di compromessi e quindi anche con loro le buone maniere francamente è meglio metterle da parte.