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Un pò muse, un pò guerriere


Una volta lessi un libro. Si intitolava 'L'eroe dentro di noi'. Scritto da una terapeuta americana.

L'autrice raccontava attraverso l'immagine di 5 archetipi (modelli) di comportamento umano il vissuto delle persone e la costruzione della loro personalità. Tra questi modelli c'era anche quello del guerriero.

In tutte le culture, il guerriero è appannaggio dell'uomo, del maschile. L'evoluzione delle donne, secondo l'autrice, generalmente ne tiene poco conto. Difatti, non ha tutti i torti. Noi donne nasciamo gentili e la gentilezza del dolce stil novo per carità non ci deve mai abbandonare. Sì, perché, se per caso, cominciamo a dire un pò quello che pensiamo e smettiamo di fare sorrisi ove ci vorrebbe qualche 'testata', pare che smettiamo di essere donne. L'autrice si vede però che non conosceva certe donne italiane e non. Certe guerriere della storia che, senza perdere la loro innata femminilità, hanno saputo anche combattere quando c'era da combattere. Si vede che l'autrice, al momento non aveva presente le battaglie per i diritti che le donne hanno dovuto combattere lungo i secoli per conseguire ciò che per l'uomo è stato scontato e acquisito senza fatica. Io dico che dovrebbero smettere di guardarci soltanto come il gentil sesso e cominciassero a guardarci come persone. Così sarà più facile mettere nelle istituzioni persone che valgono in luogo delle gatte morte, persone di spessore e di sostanza in luogo di marionette, abili fecondatrici di ambienti e realtà aride come il deserto che, per tutto il fascino che può avere, a un certo punto ti fa morir di sete senz'acqua. Se per l'uomo, la grande battaglia della vita è forse quella di ammorbidire il suo cuore, senza perdere gli attributi, per la donna è senz'altro quella di non permettere a nessuno, per la generosità e la disponibilità che le è propria di schiacciare i suoi diritti o di parcheggiarli come non importanti e di imparare a muoversi in un ambiente talvolta ostile senza perdere la delicatezza d'animo che le è propria.

La musa senza la guerriera è solo una gattamorta. La guerriera senza la musa diventa una Medusa.

Per questo motivo, secondo me, dovremmo essere un pò entrambe le cose. Un pò come Muse ispiratrici e un pò come guerriere delle giuste cause. Forse così, abbiamo speranza di partorire generazioni migliori anche nei nostri figli e così potremo auspicare anche nel mondo un cambiamento possibile.

Mi viene da concludere questa riflessione con una affermazione di Gandhi e una di Vincenzo Gioberti, SACERDOTE, politico, filosofo, lasciando a voi le debite riflessioni sulle fondamenta su cui la cultura occidentale si basa nella concezione delle donne. Roba che anche a Gesù Cristo farebbe accaponare la pelle.

" Non c'è occasione in cui le donne debbano considerarsi subordinate o inferiori agli uomini....L'uomo dovrebbe imparare a fare spazio alle donne. Un paese o una comunità in cui le donne non siano onorate non può essere considerato civile." ( Harijan)

" La donna, insomma, è in un certo modo verso l'uomo ciò che è il vegetale verso l'animale, o la pianta parassita verso quella che si regge e si sostenta da sè."( Vincenzo Gioberti)

Forse è il caso che, per capire un pò di cose, l'Occidente si trasferisca altrove e che questo pensiero ancora parecchio latente nella nostra cultura, che poi credo sia quello che fa sì che le donne debbano ancora combattere per cose in apparenza naturali come il rispetto, l'amore in luogo del possesso, la cura in luogo dell'egoismo, possa lasciare spazio a un pensiero nuovo, più gandhiano e decisamente meno drogato di maschilismo.

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