Un viaggio tra le emozioni
Da oggi, voglio iniziare una sorta di viaggio 'emotivo', vale a dire che voglio, giorno per giorno, parlare di una emozione e sviscerarla. Capire cosa è nello specifico, quali sono le sue peculiarità e capirne il senso e il valore. Un senso e un valore che a volte non riusciamo facilmente a trovare semplicemente per il fatto che nella quotidianità, noi diamo sempre un valore positivo alle emozioni positive e uno negativo a quelle che noi consideriamo tali. Di fatto, poi, non è propriamente così. Mi spiego. Tutti proviamo emozioni o almeno si spera. Sicuramente vi sono persone dotate di una sensibilità più acuta e persone di natura più razionali. Ma tutti proviamo emozioni positive, di gioia, di serenità, di entusiasmo, ed emozioni negative, di rancore, odio, rabbia...In realtà, 'tecnicamente' sarebbe scorretto parlare di emozioni positive e negative, nel senso che le emozioni in se stesse dovrebbero essere prese in considerazione senza guidizio. Siamo noi e il nostro modo di vivere che dà alle emozioni una valenza positiva o negativa e in corso d'opera avrò modo di spiegare in che senso.
Partiamo da una precisazione. Vi sono emozioni chiamate primarie ed emozioni chiamate secondarie, non perché sono meno importanti delle prime, ma perché ne sono derivazione o complemento, o una manifestazione più 'dettagliata'.
Da quali emozioni vorreste partire? Io credo che partirò da due emozioni molto importanti che condizionano profondamente il nostro vivere quotidiano e che hanno bisogno di essere conosciute e lette nella maniera appropriata affinchè non ci 'sballino' il nostro modo di vivere, ma al contrario, orientate, guidate e educate possono condurci avanti. Esse sono e saranno nei prossimi post, quindi, la rabbia e la tristezza. Due emozioni secondo me molto presenti attualmente nello status quo della gente, ma che pare alla gente piaccia di più negare o fare finta che esse non esistano, piuttosto che ammetterne l'esistenza e quindi vedere poi che farne. A domani.