Aprire un dialogo con la rabbia
" Non fatemi arrabbiare, non sono per niente simpatico quando mi arrabbio." (Hulk)
A chi piace essere arrabbiati? A nessuno. Ma ammettere che lo siamo è il primo passo necessario per capire perchè e interagire con lei. La rabbia bisogna un pò immaginarsela come un interlocutore vero e proprio e dialogarci. Nella maggior parte dei casi infatti non ci arrabbiamo semplicemente per l'episodio in se stesso che accade e ci coglie sul momento, ma perché quell'episodio forse ha toccato anche un quid, un minimo comune denominatore che ci induce ad arrabbiarci ogni volta che si presenta. Ognuno di noi ha delle cose che, come si dice in gergo, ' ci fanno saltare i nervi'. Ebbene dobbiamo capire quali sono queste cose per imparare a conoscerci in quelle situazioni e a capire le nostre reazioni, ad accoglierle e maturare un modo per alleviarle, delle strategie di aiuto per noi stessi. Sia che, per natura tendiamo ad esplodere di rabbia, sia che tendiamo a implodere cioè a tenerci tutto dentro, la rabbia è un 'sentimento' che ci corrode dentro, ci affatica, ci logora e ci toglie moltissime energie. La rabbia ci stanca. Per questo va assolutamente orientata, altrimenti ne usciremmo malconci. Nella rabbia, più che in ogni altra emozione, è importante trovare il 'giusto mezzo'.
Bisogna ascoltare la propria rabbia fino in fondo ed avere anche il coraggio di esprimerla e raccontarla. Di denunciare ciò che ci ha fatto terribilmente arrabbiare se ciò è andato fortemente contro il nostro sistema di valori o contro il rispetto e la dignità umana. Ma insieme alla pancia che tenderà a 'sbottare' proprio perché sente fortemente la frustrazione e il dolore, dobbiamo anche ascoltare la ragione affinchè la rabbia non ci accechi.
" La collera, in effetti, sembra prestare fino a un certo punto orecchio alla ragione, epperò intende malamente, alla maniera di quei servitori frettolosi che escono correndo prima di aver ascoltato fino in fondo..."
(Aristotele, Etica nicomachea)