Educazione della rabbia e suoi 'talenti'

Come è difficile trovare lati positivi alla rabbia. Eppure a volte fa emergere la capacità di lottare per quello a cui teniamo, lo spirito di connubio con gli ideali più profondi che spesso nella società in cui viviamo sono talmente tanto schiacciati e volutamente ignorati che la rabbia è l'unica emozione che, prima delle altre, ci aiuta a dire no a ciò che ci fa male e sì a noi stessi. La rabbia in questo senso può essere quindi energia di cambiamento, fuoco che plasma il cuore, calore acceso che infiamma ideali di bene. Se io mi arrabbio di fronte a una ingiustizia, va da sè che comincerò a combattere per avere giustizia. I motivi per cui ci arrabbiamo sono importanti in questo caso, perché se ci arrabbiamo perché è stata commessa una ingiusitizia o un sopruso saremo capaci di diventare guerrieri di onestà, ma se ci arrabbiamo per arrivismi o cose futili, la rabbia farà uscire il peggio di noi.

Però, la rabbia ci fa muovere. In ogni caso essa porta all'azione, perché all'espressione della rabbia è poi legata una azione. Se io mi arrabbio perché sul posto di lavoro mi arrabbio spesso e per varie ragioni, a un certo punto, dovrò decidermi a cambiare lavoro se non voglio continuare ad arrabbiarmi, oppure a trovare una strategia per arrabbiarmi di meno. In entrambi i casi dovrò agire qualcosa.

Dobbiamo poi, e questo è un aspetto molto importante, dare alla rabbia lo spazio per fare il suo corso.

Mi spiego meglio. Ci sono persone che si arrabbiamo, magari anche fortemente, ma poi passato il momento, lasciano correre qualsiasi cosa e così in questo modo, l'altro che, è stato abituato a questi scoppi di rabbia, ma sempre a un ritorno e a un perdono, non sarà in grado di comprendere che quella cosa ci ha fatto veramente arrabbiare. Questo per dire che, tra lo sbollire troppo in fretta e il rimuginare all'infinito ci dovrebbero essere la via di mezzo.

In fin dei conti, noi ci arrabbiamo perché vogliamo essere ascoltati.