La tristezza che non vola via
Attraverso le mie ricerche, ho scoperto che la tristezza possiede una espressione facciale comune a tutte le culture, vale a dire che, indipendentemente da dove nasci e dove vivi, se sei triste, sei triste e si vede. E la tristezza, in effetti, è una emozione con la quale tutti, prima o poi, chi più e chi meno dobbiamo fare i conti. Certamente, è molto differente essere tristi per un giorno e quindi con tutta probabilità per motivi magari anche un pò banali e essere tristi parecchi giorni, mesi o addirittura anni per qualcosa di più serio e per motivazioni profonde. Vi è poi, secondo me, una tristezza esistenziale che dentro di noi può dipendere dal non avere mai o ancora trovato il proprio posto nel mondo, la propria realizzazione come la vogliamo o anche semplicemente uno stato di serenità che si confà a noi stessi e che ci faccia stare bene.
Generalmente quando siamo tristi siamo anche demotivati, pigri, di cattivo umore e non vediamo nel futuro un lido di speranza, ma soltanto un vicolo cieco e senza vie di uscita. Quello che la tristezza ci porta non credo sia necessario raccontarlo giacchè lo sappiamo benissimo e lo incontriamo ogni qualvolta dentro di noi si toccano quelle corde profonde che vanno a far risuonare i tasti di questa emozione oppure di quel qualcosa che l'ha provocata. Essere tristi non è una scelta, mi viene da dire, nel senso che non possiamo evitare di sentire o provare tristezza di fronte a cose o situazioni che ce la provocano. Possiamo solo cercare di trovare la via migliore per viverla, affrontarla e forse con il tempo superararla. Lì sta la nostra scelta. Non nel provarla o non provarla, ma nel scegliere come viverla e quindi, passo dopo passo, metterci in condizioni di superarla. Qualcuno potrà pensare che ciò che scrivo sia soltanto una amara consolazione perché uno si aspetterebbe di eliminare la tristezza dalla propria vita; ma di fatto questo non può avvenire. La vita non ci toglierà mai completamente il dolore, ci insegna solo ad affrontarlo. E forse imparando a fare questo, impareremo ad integrare la tristezza con le altre emozioni più positive e quindi a concorrere con la nostra forza di volontà a dare meno peso ad essa e più peso alle altre, onde andare verso i nostri obiettivi in maniera più agile e senza questa zavorra che ci tira costantemente in basso.