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Chi sono i disabili?


30 marzo 2016, Giornata della disabilità

Un giorno, spero non lontano, mi si dovrà spiegare perché abbiamo bisogno di istituire delle giornate per ricordarci delle questioni importanti. E ancor piu' se queste giornate servono veramente a qualcosa, giacché a me pare che, in Italia, siamo pieni di giornate contro la violenza, a favore di questo o di quel soggetto svantaggiato, a sostegno degli indifesi e dei dimenticati, ma poi, all'atto pratico non cambia nulla.

La legislazione resta sempre la stessa e per cambiarla anche solo di una virgola occorre fare quasi delle crociate e il panorama culturale e intellettivo delle persone non mi pare trarre dei grandi vantaggi né fare particolari passi evolutivi.

Chi sono le persone disabili? Saranno forse le persone con una disabilità fisica? Mah! Ci sono testimonianze reali di persone con difficoltà fisiche rilevanti che hanno saputo fare del loro limite un punto di forza. Mi viene in mente Pietro Scidurlo che insieme al suo limite fisico e non nonostante, ha percorso il cammino di Santiago e Simona Atzori, ballerina e pittrice senza braccia. Saranno allora le persone con sindrome di down? Eppure ho conosciuto Riccardo Maino che ha spezzato un numero considerevole di barriere riguardanti la sindrome di down.

E allora chi sono questi disabili? A me pare che i disabili siamo noi. Disfunzionali affettivi e intellettivi, quelli cioè che non sentono e non capiscono, di cui abbiamo alti esemplari al governo del nostro paese. Gente insomma che non sente perché non gli frega una vera cippa di 'sentire' il cuore del mondo, di comprendere le sofferenze del vivere comune, giacché a differenza di quel Gesù che si è fatto Uomo, secondo la tradizione cristiana per condividere e 'patire' con l'umanità e che loro stessi festeggiano, questi invece apprezzano maggiormente la sordità. Nella sordità possono vivere meglio, il loro folle equilibrio strutturato sul malessere del mondo diverrebbe precario se si sturassero le orecchie per sentirlo. Quelli che non pensano invece sono ancora peggio. Sì, perché la sensibilità puoi averla o non averla, insomma è un dono che non tutti hanno in egual misura. Mentre il cervello fa parte del normale bagaglio dell'anatomia umana. E quindi non usarlo è una colpa. Il punto è che, siamo così talmente alla follia in questo nostro mondo al contrario che, è chi lo usa a sentirsi disabile e non chi non lo usa. Chi non lo usa è spesso protetto da incredibili poltrone di pelle, sostenuto da scrivanie pregiate di cui non conoscono neppure il valore e posizionato con il suo bel sederino arrotondato o spigoloso da qualcuno a cui in termini di utilità può servire a qualcosa.

E allora ditemi voi chi sono i disabili a cui oggi porgiamo l'encomio. Io oggi mi inchino e porgo la mia stima e la mia riverenza come si faceva nelle corti, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, quelli che fanno qualcosa per cambiare se stessi, superare i propri limiti, perché rompendo qualche barriera la loro esperienza potrà essere forse anche sostegno e esempio per qualcun altro. Mi inchino a coloro che cominciano a superare le barriere nella propria mente così da poterle poi superare all'esterno da sé. Non mi inchino agli stronzi, agli inetti, agli ignoranti, ai cattivi, agli arrivisti, ai furbi e alle gatte morte che, oltre a non dare nessun apporto a questa società, ne rendono anche sempre più difficile la sopravvivenza e il benessere, inteso con un senso sano. Mi inchino oggi al meglio del genere umano e mi prodigo per fare sapere alla restante parte di esso che lo sciacquone del mondo è pronto per usarli almeno come concime.

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