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Uscire dalla zona di confort equivale al Risveglio


Ho sempre studiato per portare fuori ciò che studiavo non perché rimanesse sepolto dentro. Ho sempre studiato perché con la cultura si cambiasse prima me e poi il mondo, non per presunzione, ma per semplice logica osservazione. Ogni epoca storica necessita di un cambiamento, un pò come i rapporti umani che ciclicamente hanno bisogno di rinegoziazioni. E ho compreso così nel tempo che per attivare questo cambiamento occorre operare un risveglio che parte da dentro di noi. Nessuna rivoluzione esterna che sia essa culturale, politica o sociale avverrà mai se non sono uomini dal cuore rivoluzionario a farla.

Tiziano Terzani scriveva questa riflessione diverso tempo fa:

" La malattia di cui soffre oggi gran parte dell'umanità è inafferrabile, non definibile. Tutti si sentono più o meno tristi, sfruttati, depressi, ma non hanno un obiettivo contro cui riversare la propria rabbia o a cui rivolgere la propria speranza. Un tempo il potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli e la rivolta si dirigeva contro quelli...Ma oggi dove è il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore può cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non hanno cambiato nulla." ( Da, Un altro giro in giostra, Viaggio nel bene e nel male del nostro tempo)

In verità, ai nostri tempi, parte di questa riflessione potrebbe essere ritrattata. Non è vero che non c'è anche esternamente un 'attore' verso cui rivolgere la nostra rabbia o la nostra speranza. Anzi. Siamo in tempi di profonda rivoluzione e cambiamento, anche se questa rivoluzione e questo cambiamento non sono visibili a chi guarda solo con gli occhi della ragione. I grandi cambiamenti sono visibili solo se li si immagina.

Ma su una cosa Terzani aveva una ragione indiscutibile: senza che l'uomo, l'umanità faccia una rivoluzione copernicana interiore a nulla varranno quelle esteriori, nuovi dittatori si sostituiranno ai vecchi perché il cambiamento sarà solo apparente.

Invece, affinché questo cambiamento sia reale la lotta contro ciò che è sbagliato deve diventare reale.

E il cambiamento che scaturisce da dentro sì, allora, cambierà anche la realtà esteriore.

Diversamente solo frottole. Un gran Gattopardo che fa solo tanta scena ma non ha nulla di sostanza.

Mi perdonerà l'amato Terzani se dissento da lui sul fatto che le motivazioni di questo stato di depressione latente dell'umanità non sono affatto sconosciute. Siamo un popolo di persone a cui è stato fatto credere di non meritare nulla, che i sogni di qualcosa di meglio erano qualcosa di troppo grande per noi e che hanno finito per credere che perfino ai diritti fondamentali si dovesse rinunciare in nome di uno strano realismo a cui neppure Leopardi con il suo pessimismo cosmico avrebbe aderito.

E la prima cosa che ciascuno di noi è chiamato a fare se desideriamo veramente questo cambiamento è uscire dalla zona grigia, dalla zona di confort e fare qualcosa di concreto per uscirne. Non basta volerlo, non basta pensarlo, occorre farlo. Ma lo si può fare solo ed esclusivamente se impariamo ad ascoltare il nostro centro e a 'far venire fuori' ciò che abbiamo dentro, quel 'progetto' che portiamo dentro che in fondo è principalmente un progetto su noi stessi. Dobbiamo essere un pò coach di noi stessi, perché il nostro più gran maestro è dentro e non fuori di noi. Chi sta fuori ci può solo dare una mano.

Solo così daremo vita a un nuovo Rinascimento in cui ciascuno avrà fatto la sua parte.

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