La rivoluzione culturale ovunque
Penso che questo termine che, forse un pò di tempo fa poteva spaventare, ora sia diventato più familiare per molti cittadini e persone sparse per l'Italia e per il mondo.
Credo che ovunque, siano le persone normali quelle che si sono scocciate di establishment che non rappresentano più i diritti dei cittadini. E' finito il tempo in cui il cittadino taceva e sopportava nella speranza che qualcosa cambiasse. Ora ovunque, da' voce al proprio NO a questo sistema attraverso referendum, piazza, cambi radicali di status quo politici e scenari di assetto. Certamente ogni paese lo fa a modo suo. Che questo piaccia o no, il sistema vi si dovrà adattare e arrendere. Per questo è fondamentale che prima ancora che al referendum del 4 dicembre, non perdiamo mai nelle nostre vite quotidiane la sovranità. E il modo migliore per non permetterlo è studiare ed informarsi. L'ignoranza è il modo in cui il sistema ci tiene prigionieri. La cultura è la via di liberazione. A un sistema che pretende di far calare leggi e provvedimenti dall'alto appare anarchico chi non accetta di chinare il capo. Ma la dignità è qualcosa di troppo prezioso per permettere che essa venga calpestata da chi neppure conosce il significato di questa parola. E anzi, trovo che, quando ti calpestano la dignità o ci provano sia doveroso ribellarsi. Non sarebbe da codardi non farlo, sarebbe da schiavi.