Eroi della normalità
EROI DELLA NORMALITA' Si chiama Andrea Franzoso ed era un comune cittadino che tutti i giorni andava a lavorare. Era uno qualsiasi. Ma ha smesso di esserlo perché non ha girato la faccia dall'altra parte. Dipendente delle Ferrovie Nord, gruppo ferroviario, controllato da Regione Lombardia, a un certo punto, si accorge che il dirigente Norberto Achille pranza nel fine settimana, fa scommesse di gioco e acquista carburante con il portafoglio dell'Azienda. Anche un giro in discoteca - la stessa di Briatore- e un quadro a Formigoni, pare rientrassero nelle spese di lusso del dirigente, pagate dalle Ferrovie. Ed oltre a tutto ciò diversi appalti sospetti a una società di Comunione Liberazione. Notizie queste tutte già di dominio pubblico, in quanto il caso è stato poi trattato dalla stampa nazionale con buone modalità di denuncia. Ebbene, il sig. Franzoso, preso da un raptus decisamente anomalo per questo secolo che si chiama onestà, mista anche, perdindirindina, a una certa passione per quella che dovrebbe essere una autentica missione aziendale, decide di denunciare l'accaduto a chi sta sopra di lui, non ottenendo nessun tipo di riscontro se non un ' è tutto regolare'. Non convinto, decide allora di proseguire nella sua denuncia, armandosi di coraggio e dirigendosi ai Carabinieri, iniziando così una vera e propria Odissea in cui per la sua azienda non esce come un eroe, ma come un terribile sassolino nella scarpa da rimuovere. Perché mi preme parlare di Franzoso, oltre che per il fatto che le ferrovie Nord a Busto Arsizio funzionano e tutti sappiamo cosa sono? Mi preme parlare di Franzoso perché se il mio intento nello scrivere è sempre in parte educativo, ne prendo uno per educarne cento. Al contrario però di quello che hanno fatto le Ferrovie Nord declassando l'impiegato e favorendone una buona uscita. Cosa che, ovviamente, è stata negata dall'azienda. Oh sì, accidenti, noi cittadini non abbiamo armi mai per dimostrare niente. I grandi giganti sono come Golia. E noi sempre più come Davide con le nostre fionde. Andrea Franzoso ha scoperchiato il vaso di Pandora. Ma badate bene non ne voglio fare un eroe. Voglio farne un esempio di quello che dovrebbe essere la normalità di un paese civile ed onesto. Se vi fossero più eroi vivi come Franzoso, vi sarebbero meno eroi morti come Falcone e Borsellino. Il nostro paese è marcio fino al midollo e questo non lo dice Michela Diani. Le Nazioni Unite sostengono che la corruzione sia uno degli ostacoli più forti allo sviluppo di un paese e i dati della World Bank sostengono che circa mille miliardi ogni anno vengano pagati in tangenti. Questo dicono i dati, riscontrabili a chiunque in rete, anche sempre più aggiornati, di giorno in giorno. Ma marcio è prima di tutto, il modo di pensare, un modo di pensare che troviamo ovunque, dalle aziende private e pubbliche, alle infrastrutture, alla Sanità, la Giustizia e ovunque ci siano furbi in luogo di onesti ad occupare posti che contano. L'atteggiamento delle Ferrovie Nord mi ricorda, da un punto di vista comportamentale, lo stesso atteggiamento della dirigenza dell'Ospedale di Saronno. Funziona così. Si gira sempre la faccia dall'altra parte. Non solo perché non è un problema mio, ma anche perché se se ne tocca uno, vengono dietro tutti gli altri. E' l'effetto domino di un sistema corrotto che prevede un sistema di protezione reciproca, come nelle dipendenze affettive. Le persone non sono libere, sono vincolate l'un l'altra da qualche favore o da qualche sporco intrallazzo che ormai è diventata la norma. Insomma, siamo così abituati a ruberie e soprusi di ogni sorta che, cosa vuoi che siano furti, dirigenze con scopo politico, scambi di favore sottobanco, manovre più o meno illecite ma rese tali da un 'qualcuno' che ha il potere o il ruolo giusto per farlo? In un paese dove certe cariche, ruoli, 'ministeri' sono di natura più politica che meritocratica e professionale cosa dovremmo aspettarci? Mica vi starete ancora illudendo che a ricoprire certi incarichi di dirigenza, primari di reparto, ministeri, vi siano persone meritevoli, di valore e competenza...? Scherzi, se per caso, per puro caso, uno si rivela tale, gli tolgono l'incarico e annullano l'istituto, lasciandolo a una sorta di ' parvenza politica di circostanza'. Mica che per sbaglio funziona per davvero. Il 9 dicembre 2016 è ricorsa la giornata mondiale contro la corruzione e molte sono le campagne della società civile mosse a celebrarla non solo con le parole, ma con i fatti. I fatti di una mobilitazione pubblica che va verso la proposta di una legge che tuteli chi denuncia la corruzione e non lasci le persone in balia di ritorsioni e corrotti, anche attraverso azioni di mobbing - a andar bene - o di altra natura - a andar male. Questo articolo porta con sé i miei auguri natalizi perché, avendo questa rubrica una cadenza di quindici giorni fra un articolo e l'altro, ci rivedremo già nel nuovo anno. Gli auguri che mentre andate a dire la preghierina davanti a Gesù, vi domandiate se siete 'yes man' oppure elementi di rottura di questo sistema improntato sulla corruzione. Scassaminchia insomma, come quel Gesù in cui dite di credere e che a suo tempo seppe ribaltare i tavoli davanti ai mercanti del tempio. Michela Diani micheladiani.wixsite.com/micheladiani https://www.facebook.com/eroidentrodinoi michela.diani@gmail.com