Evoluzione non involuzione
Ci sono due tipi di battaglie che devono essere combattute per contrastare la violenza alle donne, anzi a guardare bene 3.
1. Portare avanti una battaglia culturale FORTE che affermi i diritti delle donne. Tutto ciò non è denominabile come femminismo. Ma diritto umano. Fino al 1975 in Italia, esisteva il principio giuridico della 'potestà maritale', vale a dire un principio in base a cui veniva sancita con la legge, la superiorità dell'uomo nei confronti della donna, principio in base a cui, quindi, picchiare la donna o vessarla non era considerato reato, in quanto nell'esercizio di tale principio, egli aveva anche il diritto di usare metodi coercitivi. Anche se tale principio è stato abrogato con l'affermazione delle nuove regolamentazioni del diritto di famiglia, questa consapevolezza vi darà il metro culturale del paese in cui viviamo.
E' evidente pertanto che la lotta per l'affermazione dei nostri diritti va portata avanti con determinazione, perché sebbene questo principio sia stato abrogato, la legge italiana è ancora profondamente viziata da questo modo di vedere le cose. La violenza alle donne non ha misure adeguate di contrasto legislativo perché la legge non ha ancora accettato di fare una ammissione di colpa su quanto è ancora al paleolitico culturale circa il modo di vedere le donne. NOI DONNE NON SIAMO SCHIAVE DOMESTICHE. NON SIAMO SERVE. NON SIAMO SGUATTERE. NON SIAMO ESSERI INFERIORI VERSO I QUALI E' LECITO PRETENDERE UNA POSIZIONE SUBORDINATA IN UNA FAMIGLIA NE' OPERARE QUALSIASI TIPO DI VESSAZIONE. CHE SIA QUESTA VESSAZIONE FISICA, PSICOLOGICA O ECONOMICA.
NON SIAMO RICARICHE DELLE VOSTRE BATTERIE EMOTIVE PER POI ESSERE TRATTATE COME DELLE SERVE.
2. Educazione dei figli maschi da parte delle madri a un amore sano per le donne, ricordandosi che tutto ciò passa attraverso il modo in cui voi vi rapportate con i vostri figli. Se siete sguattere di piccoli tiranni maleducati, questi stessi soggetti diventeranno grandi tiranni nelle loro mura domestiche e tratteranno da sguattere le loro compagne, giacché i copioni famigliari non sono una opinione, ma scienza.
3. BASTA CON LE FETTE DI SALAME SUGLI OCCHI. Ci sono uomini che hanno la violenza dentro se stessi e dobbiamo imparare a riconoscerli. Nelle capacità femminili dobbiamo imparare ad annoverare una sana capacità di selezione di ciò che va bene per noi e ciò che non va bene. E quindi, anche noi donne dobbiamo maturare una sana assertività nei confronti degli uomini che non ci rubi però il DIRITTO di esprimere a pieno la nostra femminilità.
Tutto ciò viene reso impossibile da una legislazione che infischiandosene delle donne, le mette in condizioni di esprimere come unico modo di salvarsi dalle mani del manipolatore e del violento, l'aggressività. E ben lungi, donne, dal demonizzare la RABBIA verso chi ci opera del male, essa è la nostra via di salvezza, perché è ENERGIA per uscire dal copione relazionale sbagliato e trovare la propria via di uscita. Le istituzioni dovrebbero inquadrarsi in questo contesto. Non si elimina la rabbia delle vittime, lasciando impuniti i carnefici e continuando a permettere loro di fare quello che gli pare, appoggiati da legislazioni che tutelano più i furbi che gli onesti.
La campagna contro la violenza alle donne è quanto di più attuale e necessario vi sia in questo momento culturale per non tornare al paleolitico culturale e per non cedere all'ipocrisia di un contesto sociale che le donne le ama solo in apparenza o anzi, non le ama per nulla.
Pochi intellettuali, giornalisti, opinionisti, si possono dire avanti, all'avanguardia circa questo pensiero. E pochi si sono ancora lasciati trasformare nell'animo da questo modo di vedere le cose. Tanti uomini ancora profondamente maschilisti e molte donne peggio degli uomini, nemiche delle donne perché diventate più uomini degli uomini. Hanno perduto la loro femminilità e di conseguenza la odiano nelle altre. Odiano che vi siano donne che in questa epoca di fermento culturale non accettino di smettere di essere donne pur essendo guerriere, e che anzi, diventino di necessità guerriere proprio per vedere affermare dei giusti diritti, diritti di una femminilità e di una concezione della donna che non la deve vedere 'zitta e in cucina' o ' obbligata agli straordinari' per stare al passo degli uomini.
Il codice civile sancisce che il lavoro domestico ha valore economico. Eppure l'unico diritto che ne abbiamo guadagnato è quello di dover PAGARE una assicurazione domestica? Questa è un'altra delle ipocrisie di questa legislazione finta a tutela delle donne.
Fate in modo che la tutela sia seria e che le donne non vengano trattate come serve in famiglia, o sul lavoro, ma in ogni luogo vengano rispettate in dignità e valore. Questo è vostro DOVERE.
Nostro DIRITTO è MANIFESTARE. VOSTRO DOVERE è TUTELARCI e dare alla società una impronta culturale che vada nella direzione di una EVOLUZIONE del pensiero e non di una involuzione. Punto.
Michela Diani, 25 novembre 2016
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