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La mediocrità sociale dell'informazione


Qualche tempo fa scrissi un post sul mio blog dove parlavo di 'mediocratiè', cioè di mediocrazia al potere che secondo lo studioso Deneault attanaglia le nostre società contemporanee rendendole così più facili prede per la corruzione e la negligenza istituzionale. Ebbene, che dire, in giorni in cui un' equipe di giornalisti è finita sotto querela da parte di un comico che ci è sempre stato sulle scatole anche prima della querela, che bestemmiava durante le sue uscite comiche alla faccia delle strilla di Grillo che ancora gli stiamo facendo pagare. L'Italia dei servi del potere si crede intellettualmente onesta se non prende posizione contro la corruzione e la negligenza se non fosse che così facendo ci si mette dalla parte degli schiavi e non delle persone libere. Del resto, ben si comprende che in un contesto dove i vaccini sono mentalità di massa discuterne la necessità è vista come una bestemmia. E bestemmia è tutto ciò che la cultura e l'informazione mettono in discussione rispetto all'establishment, allo status quo e al corrente modo abituale di pensare.

Che importa se la scienza fa passi avanti, se possiamo migliorare l'informazione, se con maggiore cultura possiamo costruire una società migliore? Macchè! Sempre meglio l'ignoranza per soggiogare sotto piccoli o grandi dittatori di provincia e di istituzioni una collettività che merita di restare nel malessere, nell'ignoranza e nell'arretratezza culturale degli aplombici ipocriti al potere. Signori, il Burundi credetemi lo trovate quando uscite di casa non altrove nel mondo. Bussate alla prima istituzione pubblica che avete fuori casa, che sia Tribunale, Servizio Sociale, Sanità, o quant'altro e comprenderete che le persone con l'anello al naso sono molto più evolute di loro!

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