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Pregi e difetti di Virginia Raggi


È entrata in una fossa di leoni ed è stata sbranata. Per una sorta di ingenua tonteria che le ha fatto fare una serie di errori stupidi e banali che, non si può dire, non avrebbe potuto evitare. Quali ad esempio, arrivare con una giunta pronta, ben immaginando che avrebbe potuto spuntarla con il favore del popolo romano. Da subito questa benedetta donna, diciamocelo, eletta da molti, perché bella - non illudiamoci che le motivazioni del romano buzzicone siano per forza l' onore patrio e la pulizia di Roma, si è resa antipatica anche a Topolino perché si è messa in testa di opporsi alla mafia. Una sciocca, una ingenua, non si sa, senz' altro una matta nel paese dei furbi e dei trick e trak e per un sistema dove se non ti adegui, sei considerato lo scemo del villaggio. Fastidiosa per quel suo tirocinio da Previti e quindi già beneficiaria di un dubbio cosmico.

Tuttavia, non si può negare almeno 3 cose:

1. Che Virginia Raggi non è che non si sia data da fare - come si cerca di polemizzare- ma è entrata in una Babele che a sistemarla non si sapeva neppure da dove partire. Un po' come il pattume per le strade di Roma, creato da chi veniva prima e che la nuova giunta si è trovata come un prezioso fardello da eliminare. 2. A dargli addosso ci hanno dato dentro. Per me Virginia Raggi dai media è stata stuprata. E non lo dico perché donna, ma perché a nessuno dei sindaci che la hanno preceduta è stato​ concesso il pregio di una così potente gogna, forse Marino ci è andato vicino, cosa che di fatto, altro non fa che mettere in evidenza, quanta differenza c'è tra giornali e giornaletti. Un conto infatti, è un giornalista critico sui fatti, un conto una gogna prepotente con il solo obiettivo di distruggerla e toglierla di mezzo. Che la mafia agisce a Roma con le pistole? Affatto. 3. Per onestà intellettuale si deve anche dire: ma tutti questi paladini dell' onestà ai tempi di mafia capitale dove stavano? Stavano nel mondo ingenuo in cui accusano di stare Virginia Raggi quando si è fidata di Marra? No, perché un conto è rompere i coglioni per un motivo, un conto è romperli gratis.

Ma stringi stringi, una lezione la dobbiamo trarre. Come persone, come cittadini, come M5S, come vita politica, come cultura. Che nella vita politica servono persone oneste ma anche capaci. Che non basta il cuore puro, la semplicità del cuore, ci vuole anche capacità. Competenza. Non basta fare un sorriso pieno di bontà e credere di avere vinto la battaglia. Soprattutto in una vasca piena di squali dove del tuo sorriso non gliene frega niente a nessuno e dove devi imparare, è brutto a dirsi per una persona a cui piace la parola bontà d'animo, tirare fuori le unghie.

E allora, scusate, dovendo parlare di capacità e competenze, proprio con la Raggi ce la dobbiamo prendere? Perché gli altri riempiendo Roma di pattume hanno dato un vero exemplum storico di capacità! Sì, la capacità di sporcare, di riempire di merda interiore ed esteriore, la città più bella del mondo e la sede dell' Impero romano.

Va là, va là, che il fatto che sia donna, vi facilita inconsciamente sempre le cose, giacché, è più facile calpestare una donna giovane e apparentemente ingenua che un magnaccio brutto e pieno di peli.

Di una cosa prendo atto. In Italia è sempre l' ultimo arrivato a pagare lo scotto di un paese analfabeta che la propria storia non è proprio capace di leggerla. E a questo non gliene si fa passare mezza.

Dai, in un paese dove una non laureata e neppure affine alla materia prepara un testo di legge per rendere obbligatori i vaccini, parliamo pure di Virginia Raggi. Almeno dai, ci sentiamo tranquilli, perché ci vacciniamo contro tutte le brutte malattie che lo straniero ci può portare.

Peccato che l' unica cosa per cui avremmo bisogno di un vaccino obbligatorio è la pochezza e lo schifo della classe politica da cui ci troviamo a essere governati. E questo non è il quarto segreto di Fatima.

Michela Diani, 13 maggio 2017

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