La sovranità di noi stessi e del nostro paese
Parlare di sovranità può spaventare se non ci abituiamo all’idea che ‘Homo faber est suae quisque fortunae’, cioè che l’uomo è artefice della propria fortuna. L’ultima cosa che voglio è colpevolizzarci come persone o come cittadini per i tempi bui che stiamo vivendo, perché francamente questo, credo, non lo meritiamo. Tuttavia, da un punto di vista educativo, guardati dall’esterno e come fa un buon educatore quando deve decidere come impostare un lavoro con una persona, noi si ha fortemente bisogno di una spinta, di una motivazione, di uno sprono. L’umanità va educata. Educata a che? Ad essere se stessa nel pieno delle proprie potenzialità, educata alla libertà, educata a una rifioritura generale che la ripulisca di tutti quei limiti e copioni esistenziali che le sono stati imposti dalla storia e da una cultura vigente dominata da ignoranza e corruzione misti a un religioso pio ed inutile spirito di eccessiva sopportazione.
Voglio soffermarmi un attimo sul concetto di sovranità che, di fatto, non è puramente un concetto soltanto politico o sociologico, quanto anche psicologico, prima di tutto. Una psicologa americana, C. J. Pearson, una professionista troppo all’avanguardia per essere conosciuta e apprezzata dalla psicologia tradizionale, ha scritto alcuni libri che ho trovato molto interessanti circa questa sorta di ‘risveglio’ a cui dovremmo tutti sentirci chiamati. Uno dei suoi libri che apprezzo maggiormente si intitola ‘ Risvegliare l’eroe dentro di noi’, ove per eroe non si intende badate bene, l’essere perfetto dei film o il super eroe dei fumetti, ma colui che compie il proprio viaggio esistenziale di conoscenza e crescita come persona e che poi svolge il suo ruolo nella società. Questo viaggiatore che rappresenta ciascuno di noi deve essere SOVRANO. Egli è colui che prende possesso della propria vita e di tutte le sue espressioni, colui che non si lascia vivere nè da sè, nè dagli eventi, nè dal periodo storico, nè da quello che pensano gli altri, ma prende le redini della propria esistenza. Non c’è pensiero più nobile che possa servirci meglio che quello di vedere la nostra vita personale e quella del nostro paese come un regno che deve fiorire o rifiorire e che sempre, per farlo, ha bisogno di buttare il vecchio per lasciare spazio al nuovo. Il sovrano deve avere in sè le caratteristiche di un buon ‘comandante’, deve essere in grado di proteggere il proprio paese con un buon ‘guerriero’ e di farlo fiorire con un atteggiamento di grande magnanimità. Voi capite perché di fatto senza che le persone cambino interiormente sia abbastanza impossibile eliminare qualsiasi tipo di violenza o sudditanza, di schiavitù più o meno conclamata, che sia essa culturale, pratica, sociale e perfino politica.
Da: Informazioneonline, Sovrani di se stessi e del proprio paese
Ho voluto ripubblicare sul blog parte di un articolo tratto dalla mia rubrica ' Fuori dai denti' sull' Informazioneonline, perché oggi è il compleanno di un uomo che ha dato la vita affinché questa sovranità sapessimo cosa fosse e ce la riprendessimo.
Buon compleanno Giovanni.