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Santo Padre, aggiusti il tiro


Caro Papa Francesco, mi sento di poter affermare che non si è reso conto della stupidaggine che ha detto sostenendo che agli italiani non serve il reddito di cittadinanza. Mi sento di affermarlo perché, conoscendo quella che è sicuramente la sua buona fede e la sua attenzione nei confronti della gente e del loro dolore, deve per forza non essere informato né su cosa è il reddito di cittadinanza né di conseguenza essersi reso conto di quello che stava dicendo. Il reddito di cittadinanza, caro Papa Francesco, non è una alternativa al lavoro, ma un supporto concreto e necessario mentre le persone attendono che questi governanti della merenda si decidano a fare veramente delle riforme del mercato del lavoro o che quanto meno la persona abbia la possibilità di reinventarsi professionalmente e collocarsi in maniera differente. Oltre a questo, il reddito di cittadinanza prende spunto dal reddito universale che presente in altri paesi europei, ha invece la funzione di migliorare la qualità della vita delle persone, permettendo ad esempio loro di dedicare più tempo alla famiglia, al volontariato ed anche quindi ad altre ricchezze umane, non soltanto il lavoro. Lei però deve anche sapere che queste riforme il caro Renzuccio che tempo fa è venuto a portarle un bel dono come un Re Magio dei poveri e che ha già strumentalizzato le sue parole in previsione della sua campagna elettorale facendone addirittura la base di un suo discorso, tanto per rappresentarle i politicanti con cui ha a che fare in Italia, queste riforme le ha solo annunciate sui tweet ma non solo non le ha fatte quando era premier, ne ha fatte di contro al bene del popolo, togliendo dei diritti per cui anche gli insegnanti si sono sollevati.

Detto questo, mi sento di aggiungere che Gesù il pane agli affamati glielo dava e non glielo toglieva, che moltiplicava i pani e i pesci e che rendeva le pesche miracolose. Lei, per la Chiesa, non è Gesù sulla terra? Non in senso simbolico, ma in senso teologico, se non ricordo male. Non voglio chiamare un intervento della Chiesa nei confronti del potere politico, in quanto la Chiesa non può interferire in esso, ma almeno a rappresentarle che forse prima di esprimere una opinione che sa benissimo va ad influenzare le masse dei cattolici alla Chiesa fedeli, certe sciocchezze è meglio non pensarle neppure. A dirle poi, si rischia di distruggere in un nano secondo tutto il lavoro che l'unica forza di opposizione che abbiamo e a favore del popolo da anni compie per cercare di ottenere riforme a favore del popolo e non contro. Come ho detto all'inizio, sono sicura che lei non era consapevole di ciò che stava dicendo. Tuttavia adesso, le è d'obbligo aggiustare il tiro, perché se il suo intento era quello di aiutare il popolo, con questa sua affermazione invece gli ha proprio remato contro. Ciò che invece dovrebbe prendersi più a cuore di questi tempi è la 'fustigazione morale' di tutti quei politici che si dichiarano cattolici ma che rubano, vengono arrestati e riducono in povertà la gente perbene e che invece meriterebbero tante belle sculacciate. In questo sì che la Chiesa ha un responsabilità e anche forte: se ti definisci cattolico devi seguire i dieci comandamenti no? E allora come mai questa gente ruba? Come mai è sorda al Gesù che faceva del bene ed è invece identica ai ladri che Gesù ha buttato fuori dalla chiesa? Caro Santo Padre, questa gente ha anche nomi e cognomi e forse la Chiesa invece che mettere al rogo chi pensa farebbe bene a scomunicare chi ruba.

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