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Gaslighting istituzionale


Il gaslighting che è una forma di manipolazione psicologica che consiste nel voler fare passare per pazzo qualcuno, per proprio comodo, è una pratica molto diffusa nei tribunali italiani dove spesso le donne che denunciano violenza psicologica da parte degli ex compagni e dei finti padri non solo non vengono credute, ma vengono proprio messe a tacere attraverso questa forma di manipolazione istituzionale. Poiché spesso, infatti, le testimonianze delle donne diventano molto scomode a fronte di una legge inadeguata che deve essere uguale per tutti solo naturalmente quando fa comodo a loro - così come a causa della mancanza di conoscenze e cultura da parte dei periti che spesso sono incompetenti su gran parte delle dinamiche relazionali, la metodologia preferita dei tribunali è dire che le persone sono pazze e esaurite. Non sono neanche fantasiosi. La responsabilità finale del gaslighting è comunque dei giudici che appoggiano professionisti incapaci e soprattutto modalità ignoranti e scorrette di lettura delle situazioni e degli eventi, a cui poi non possono che fare seguito monitoraggi e percorsi genitoriali farsa. Effettivamente, c'è da domandarsi se chi siede su quelle poltrone abbia veramente ben chiaro che ' la giustizia è amministrata in nome del popolo' e non in nome di se stessi, della propria paraculaggine, della propria prostituzione intellettuale a un giudice, della propria mediocrazia culturale su questo tipo di tematiche su cui peraltro, successivamente, si va a imbastire il benessere o il malessere di famiglie, minori e quindi società civile. Trovo molto grave e anche aberrante che all'interno di un tribunale venga resa lecita questa modalità istituzionale, tacita, ma sotto gli occhi di tutti, per mettere a tacere i conflitti. I giudici dovrebbero sapere che con questa modalità peraltro pericolosa e soprattutto manipolativa, non solo i conflitti non vengono pacati, ma vengono addirittura esacerbati, così come viene fortemente lesa la dignità delle persone coinvolte e loro stessi in luogo di diventare difensori delle vittime, divengono complici dei carnefici di serenità di madri e figli. Ma Strasburgo sa bene quante idiozie vengono compiute nei Tribunali italiani. Quello che però non sa è che l'origine di queste modalità sono spesso ignoranza e superbia. L'ignoranza e la superbia da parte di periti impreparati sulle dinamiche di relazione, sulle dipendenze affettive, sulla relazione fra i sessi, gente insomma raccattata non nella crem de la crem della cultura cittadina, ma nella totale incapacità di gestione di un carico istituzionale di peso. In questo modo, la collettività cittadina o comunque la collettività facente riferimento a quel determinato bacino - quello a cui fanno capo i Tribunali dove si opera gaslighting - soffrono e soffrono a causa degli incompetenti. I minori che questi operatori di giustizia affermano di tutelare, sono in realtà tutt'altro che tutelati. Credete possibile tutelare una collettività con l'ignoranza? Beh evidentemente no. Il silenzio anche in questo caso è mafia. Mafia è tacere che queste modalità sono all'ordine del giorno, procurano un sacco di problemi nella quotidianità di madri e figli, mafia è far finta di non vedere che i Tribunali si devono attrezzare per riconoscere sull'uscio di ingresso chi entra. Pensate, se diventassero capaci di questo, perfino Strasburgo sarebbe felice, giacché a nessuno finora e mi domando come mai è ancora venuto in mente che se in un Tribunale non si lavora alla cazzo di cane, magari la gente ricorre meno, litiga meno e le cause si chiudono prima. Sì però sulla verità non sulle bugie. E soprattutto chi è entrato lì dicendo la verità non esca distrutto dal palazzo dell'ingiustizia.

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