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Occhiali rosa


GLI OCCHIALI GIUSTI. CAFFÈ PEDAGOGICO ☕☕☕☕☕✍✍✍✍✍

Dato il mio lavoro e la propensione naturale ad entrare in contatto con il cuore umano, ho sempre teso a giustificare credo a oltranza ogni difetto e ogni fragilità del genere umano. Vale a dire che quando guardi con occhi di compassione ( che è ben diversa dalla pietà, ma più azzeccata la pietas) sostanzialmente trovi sempre il buono nell'altro. Poi, per una serie di vicissitudini umane così come per una evoluzione professionale e globale, ho cominciato a guardare il mondo con occhi diversi, un pò più disincantati e devo dire che per una come me che guardava un pò le cose come Biancaneve, l'umanità ha iniziato a farmi abbastanza schifo, perché se è vero che ciascuno ha le sue fragilità e nessuno è perfetto, ci sono degli esseri umani che sono proprio la rappresentazione quasi perfetta del disastro umano, così come altri proprio della deviazione più assurdamente velenosa dell'umano. E quindi? A un certo punto due considerazioni: una, che ci vuole la Satir che sosteneva che tra gli occhiali rosa e quelli neri, ci sono quelli 'bilanciati' per guardare bene e seconda considerazione, le persone belle e con cui si sta bene appaiono e spiccano ancora di più come luoghi di riposo e di serenità, luoghi di pace. E a fianco dell' Amore, della compassione, della dolcezza, della delicatezza anche molto tipica del mondo femminile o almeno di una parte di esso, occorre avere sempre a portata di mano lucidità, determinazione, solidità, fermezza, forza e una buona dose di aggressività assertiva, virtù senza le quali saremmo solo prede del predatore più furbo. Virtù che ci sono tra l' altro fondamentali insieme all' empatia per lottare per ciò che è giusto e per sostenere le cause di bene non come banderuole, ma con passioni radicate e stabili. Michela Diani, Caffè pedagogico, 21 luglio 2017


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