La pazienza è finita
''Sono convinto che le donne italiane, da che è scoppiata la guerra, abbiano dato un esempio meraviglioso di patriottismo, abnegazione e di intelligente energia. Confido che alle molte benemerenze acquistate vorranno aggiungerne un'altra, non meno degna delle loro virtù: di non complicare i già numerosi, urgentissimi e gravissimi problemi della guerra e del dopoguerra risollevando inopportunamente e prematuramente la questione dei diritti della donna".
( La grande guerra delle donne, Alessandro Gualtieri, parole del deputato Luigi Federzoni alla fine della Prima guerra mondiale)
E' così che, secondo Alessandro Gualtieri, scrittore e storico dei nostri tempi, che ho avuto il piacere di conoscere a Palazzo Cusani, presso il Circolo Militare della Lombardia, la storia ha cominciato a subire una inflessione rispetto alle conquiste raggiunte. La storia che, insomma, nel periodo della grande guerra, aveva fatto emergere figure femminili di pregio nei vari campi, ma soprattutto che aveva messo in luce le capacità delle donne, per la stessa mentalità ricorrente dei tempi, - la solita manfrina, diremmo oggi - esse venivano invitate a una ulteriore prova di pazienza e buonsenso nel soprassedere alle loro rivendicazioni.
La storia e le parole di questo deputato risuonano ancora oggi nell'aria, in quanto nonostante tanti cambiamenti, torniamo sempre alla solita manfrina. Una manfrina che ormai nelle istituzioni non è più recitata soltanto dagli uomini, ma viene recitata come una preghiera dalle donne stesse che, probabilmente, non avendo ben chiaro che i tempi sono cambiati ed essendo rimaste al Medioevo, non hanno ancora capito che ormai le donne non pazientano più, non subiscono più, non si sottomettono più a calorosi inviti a passare oltre.
Quello che tuttavia ancora non è chiaro a tutti questi personaggi è che ciò culturalmente è un bene ed affatto un male e che, anzi, da un punto di vista storico, culturale e sociale è così che le cose devono andare affinché si possa sperare in un riequilibrio dei sessi degno forse di una rivoluzione dei generi che non abbia in futuro né vincitori né vinti.
E in caso abbiate ancora qualche dubbio, siccome un pò di cultura non ha mai fatto male a nessuno, vi invito a leggere il libro di un uomo, ' Le donne erediteranno la terra', di Aldo Cazzullo.
Così magari a sentirvele dire anche da un uomo le orecchie ve le sturate in via definitiva.