Cittadini credibili
Prendo spunto da un avvocato che diverso tempo fa scrisse questo pensiero con il quale non posso che trovarmi d'accordo. La gente ha paura di metterci la faccia su Fb, per non turbare equilibri pseudo politici, figuriamoci nella vita. Figuriamoci quel mezzo democratico della denuncia.
A cui possiamo aggiungere quel mezzo democratico della libertà di espressione, quel mezzo democratico della ribellione, del ' non ci sto più'.
Siamo un paese omertoso che si lamenta, ma che aspetta sempre che vadano avanti gli altri affinché con il loro 'sangue' fatto di fatica e di energie, si vincano le nostre battaglie.
Se ciascuno invece facesse la propria parte, piccola o grande che sia, con un pò di coraggio - che coraggioso non è nato nessuno - saremmo un paese con meno parassiti e con più persone partecipi e consapevoli.
Certo che, fino a che in un Ospedale a Saronno, due pazzi uccidono, tutti sanno e nessuno parla per non perdere il posto di lavoro o per tutelare la propria incolumità, mi pare evidente che lamentarsi è la strada migliore per darla vinta al Gattopardo, per essere apparenti rivoluzionari e per lasciare le cose come stanno e per abbandonare quei pochi che invece il coraggio ce l'hanno e anche per gli altri.
Altro che #whistleblower. Altro che assumersi la responsabilità di metterci la faccia per 'salvare un pezzettino di paese' e quindi renderlo più abitabile per tutti.
Abbiamo una sola vita, ho fatto questo pensiero stamani e spesso ce lo dimentichiamo. Solo che la risposta non è fregarsene, ma fare qualcosa. La risposta è viverla al pieno e al massimo delle energie di cui siamo capaci, GUSTANDONE OGNI MOMENTO E ATTIMO, non dimenticandoci mai però, di fare la nostra parte, soprattutto quando le cose, magari a noi personalmente, vanno bene. Questa è la solidarietà.
Altrimenti è elemosina, ipocrisia, compatimento, e comunque tutt'altro che spirito civico intriso di empatia o umanità.