La resistenza dello status quo al web intelligente
e il web sarà sempre screditato come sentina di fake news e magari imbavagliato da “regole” di bon ton a immagine e somiglianza del sistema.... M. Travaglio
Questo pensiero espresso da un giornalista che ha comunque fatto del web il suo habitat naturale, fa comprendere il livello di Timbuctu in cui viviamo. Nonostante la rete rappresenti il futuro oltre che il presente, sia della comunicazione che del lavoro, c'è ancora un largo Matusalemme di scettici. Pronti a credere alle favole ma non disponibili a dare credibilità al web. A cosa sia dovuta questa diffidenza non so. Forse al fatto che c'è ancora chi è convinto che la maggior parte della gente usi la rete per il cazzeggio cerebrale o per staccare la spina, mentre in realtà vi una grossa fetta di persone che la usano per informarsi, per far circolare conoscenza e comunque per motivi professionali. Che poi, tra una notizia e l' altra, essa dia spazio anche ad altro, ciò non ne toglie credibilità. Il fatto è che dipende sempre da chi la guarda. Da come la si concepisce prima ancora che di come la si utilizza. Leggevo qualche giorno fa un libro sul selfpublishing e sulla scrittura web. Ed è stato molto interessante leggere come è la concezione che se ne ha a cambiare tutto. Voglia il mondo che a un certo punto più che a guardare al mezzo in se stesso, si guardi al contenuto e alla credibilità delle persone.
Michela Diani, 15 ottobre 2017