Allocchi seguaci di chi?
Negli ultimi decenni, le scienze umane hanno visto il proliferare di guru, pseudo guru, professionisti del benessere, 'fattucchieri' dello star bene, e chi più ne ha più ne metta, occupare uno spazio abbastanza importante nel mercato, anche grazie a un utilizzo del web e del marketing prepotenti, volti ad affermare personalità per nulla consistenti ma solo con una grande capacità di vendere se stessi.
Ciò che tuttavia mi lascia enormemente perplessa è la facilità con cui una persona, senza né capo né coda, a livello di formazione nel settore, si improvvisi come punto di riferimento per altre persone per esserne guida o appunto 'guru' non dotato né di una vera e propria conoscenza dell'essere umano, né di studi di riferimento, né di capacità e competenze specifiche.
Ora, sia chiaro che non sempre i titoli comportino competenza, ma certamente è assodato il contrario e cioè che per operare in aiuto all'essere umano, la competenza in termini di studi e ricerche non può mancare. Altrimenti le baggianate che si possono dire sono enormi. E, altrimenti chiunque, anche la cassiera del supermercato, potrebbe, senza titoli e studi di riferimento, aprire una pagina web, promuoversi come consigliera di vita, farsi una bella pubblicità di marketing e grazie a un numero esponenziale di allocchi conseguire perfino il valore di una 'fetta di mercato' da influenzare con i suoi consigli.
Trovo la cosa piuttosto preoccupante perché, poiché nei nostri anni, le persone hanno un disperato bisogno di consigli, ricette per stare bene e 'supporter interiori' non riescono più a discernere ove sia il caso di dare credibilità e dove non lo sia.
In un paese dove ormai il dare la propria opinione su qualsiasi argomento è diventata la norma, finisce che chiunque possa rilasciare una opinione su qualsiasi argomento, magari pure pagato, pur non capendo niente nella realtà di quell'argomento e pur non avendo neanche la benché minima autorevolezza nel settore, ma influenzando per fama, ricchezza, o parametri di natura molto diversa dalla qualità del pensiero, una grossa fetta di mercato o popolazione.
Qualsiasi professionista che lavori seriamente nel settore delle scienze umane sa bene che non esistono ricette, né tanto meno percorsi velocizzati o 'banali' quando si tratta di crescita dell'essere umano, di formazione, di introspezione e di aiutare le persone a migliorare se stesse. Ma sa ancora meglio che per vendersi al cliente non bisogna dire baggianate, promettendo soluzioni veloci perché irrealistiche e ricette precostituite che vanno bene per tutti, solo per accaparrarsi cliente. Il percorso e l'impegno di ogni singolo individuo non può essere sostituito da nessuno, neanche dal più bravo consulente.
Eppure, la capacità di marketing ai nostri tempi riesce a raccogliere numeri di 'followers' o di seguito notevoli, followers spesso fatti da persone che seguono quel personaggio o quella persona, più per motivi trasversali alla competenza che per l'autorevolezza che la persona ha effettivamente in quel campo.
In poche parole, se le persone non sono minimamente 'sveglie' diventano preda di un qualsiasi abile costruttore di una immagine sui social.
Essendo la mia area di riferimento, molto spesso analizzo i competitor e gli influencer e mi capita spesso di giungere a una considerazione. Mi capita di imbattermi in professionisti degni di lode che hanno un seguito contenuto e professionisti con i quali, se ci intavoli un discorso, si smontano dopo due secondi, ma che hanno invece un gran seguito e un Ego di inimmaginabili dimensioni cosmiche. E' il marketing che ha fatto la differenza. Ovviamente, ci sono anche professionisti di peso con un seguito abbondante, ma questi li riconosci perché sono credibili riferimenti di settore, e perché ciò che scrivono ti accorgi che lo vivono e senti il loro profumo di bellezza lontano anche venti kilometri.
Vorrei pertanto, ogni tanto, invitare le persone a diventare più sveglie e intelligenti.
Ossia, anche a me piace scrivere di tanti argomenti per passione e per esprimere una opinione di gusto, ma non mi potrei mai permettere di andare a dare un parere tecnico su un quadro o su una mostra.
E allora perché in termini di formazione dell'essere umano, di relazioni, tutti si sentono in diritto di dire la loro, offrendo consigli, sentenze, suggerimenti, dall'alto di una competenza che non esiste e con la quale rischiano anche di creare confusione e problemi alle persone in ricerca di aiuto?
Guardarsi da fattucchieri, guru improvvisati, persone senza titoli che dispensano consigli su stili di vita, è il primo modo per aver cura di sé. Le fandonie non hanno mai aiutato nessuno a migliorare il proprio stile di vita, mentre il serio lavoro su di sé per migliorarsi attraverso un impegno PERSONALE e non delegato ad altri, sì.
Caffè pedagogico, 19 ottobre 2017