Donne, quale è la nostra tempra?
'La millenaria soggezione femminile è dovuta anche al fatto che la società ha imposto alle donne armature che le costringevano a trascurare l'esercizio del pensiero. La donna è stata schiavizzata dalla moda, non soltanto perché imponendole di essere attraente...la rendeva oggetto sessuale, è stata schiavizzata perché le macchine vestimentarie le imponevano di vivere per l'esteriorità.'' ( U. Eco)
Oriana Fallaci sosteneva che essere donna è un'avventura che mai finisce e che ogni giorno si incontra con nuovi orizzonti di sé per chi si mette in ricerca e con la ricerca di nuovi equilibri nelle varie dimensioni della vita. Nei secoli si sono susseguite figure di donne di peso e sostanza che si sono distinte per ingegno e creatività, ma resta il fatto che nei giorni attuali la fama di una donna è spesso associata a superficialità, avvenenza esteriore priva di sostanza ma soltanto dovuta a qualche scambio sessuale o a qualche forma di mercificazione di sé, e il caso di Asia Argento ha mostrato come tutto ciò sia una prassi molto diffusa nel mondo dello spettacolo. La confessione di Asia che a parere mio è stata molto coraggiosa, visto che con una padre come il suo, il rischio di un'onta sul prestigio di una famiglia poteva già essere una forma di dissuasione del proferire parola, - mi riferisco ovviamente ai giudizi ignoranti della gente - ha messo però in luce un habitus culturale che francamente non credo sia diffuso solo in quel mondo. Si sa, certe cose sono autostrade.
Ora, la mia domanda è:
In quale direzione il genere femminile vuole andare, reputando importante, anzi fondamentale, sia non perdere le conquiste del femminismo circa l'affermazione dei propri diritti, l'affermazione sana della propria femminilità e non di banali quote rosa, e nel contempo però la necessaria igiene mentale su ciò che non è né femminilità né essere donne?