Quando l'ipocrisia regna sovrana
Se fai domande scomode o vieni picchiato, come è accaduto al giornalista di Nemo, o eliminato, come Milena Gabanelli. Due episodi completamente diversi ma che mettono in rilievo un cancro comune. La trasparenza non piace. L' inchiesta non piace. Non piace il giornalismo fatto bene, ma non è che non piace solo ai mafiosi, non piace neanche a chi nel sistema intende privilegiare la formula comportamentale dei tarallucci e vino in luogo di una battaglia aperta e dichiarata tra potere malgestito e Cittadini. Ci sono mediazioni che non sono possibili. Una è quella sulla verità. O la si vuole o non la si vuole. Se non la si vuole, non c'è santo che tenga, si diventa complici del sistema che malgestisce il potere a danno dei cittadini. Vi stupite dell' aggressione di Spada? Spada si sa chi è. Ma quante aggressioni istituzionali nascoste, ai giornalisti o agli whistleblower che cercano la verità e la denunciano? Piantiamola di andare dietro all' onda ipocrita di una opinione pubblica di massa e cominciamo a pensare. Io non ho paura della mafia che si dichiara tale, ma dei cretini - come li chiamava Falcone- , di coloro che stanno zitti pur potendo fare qualcosa, di coloro che 'giocano il gioco' del sistema perché sono vili opportunisti o codardi rappresentanti. Coloro che, insomma, potrebbero fare la differenza, ma per comodità, opportunismo, servilismo, lecchinaggine, disonestà, decidono di accodarsi.