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Quella mafia della violenza sulle donne


Scrissi questa nota Fb nel 2014, associando il tema della violenza contro le donne alla mafia. All'epoca credetti di scrivere qualcosa di oltraggioso, perché paragonare una piaga sociale come quella della mafia a quella degli omicidi in vita e in morte di genere, razionalmente mi pareva una corrispondenza troppo forte, sebbene da un punto di vista empirico la cosa invece mi risultasse evidente. Poi, proprio ieri, un Procuratore che si occupa da anni di questa terribile questione ha fatto lo stesso paragone. Ciò significa che non solo quanto avevo all'epoca scritto e compreso era una intuizione valida, ma da una analisi giuridica e sociale, il fenomeno può essere osservato da questa angolazione. Allora, vi ripropongo quella riflessione datata a cui a parere mio vi sono da aggiungere due ulteriori approfondimenti e intuizioni.

1. Le prime zone mafiose che 'fingono di non vedere' sono le Procure e i Tribunali italiani. Sono i territori dove si consumano le peggiori violenze contro le donne dopo i loro carnefici.

''Un dato significativo è che il 70% delle donne vittime dei femminicidi aveva già denunciato il proprio aggressore: questo perché troppe volte gli accadimenti vengono valutati in modo isolato, parcellizzato. Come le estorsioni in un contesto mafioso anche i maltrattamenti vanno letti in maniera non episodica e parziale“. Capacità culturale e “lenti di genere” – sostiene Paola Di Nicola – devono entrare nelle aule di giustizia perché persino lì “spesso si respira il pregiudizio di genere, che è radicato in tutti i protagonisti del processo, uomini e donne, e che si riproduce anche in alcune sentenze di assoluzione degli autori di lesioni, stalking, maltrattamenti”. Secondo i dati Istat, sono circa 3 milioni 466 mila le donne che hanno subito stalking nella loro vita.'' ( articolo pubblicato da Giulio Cavalli riguardante una intervista fatta al procuratore Paola di Nicola da AGI).

Se procuratori o procuratrici non hanno le lenti e la competenza adeguata per leggere gli eventi e le situazioni come potranno effettuare indagini corrette e quindi condurre indagini valide? Molto spesso infatti, quando una donna denuncia, non solo non viene creduta, ma viene attaccata pesantemente e accusata oltre che di bugie, di diffamazione e di altri reati solo ed esclusivamente perché ci si rifiuta di voler ascoltare la sua versione dei fatti per propendere per una visione più comoda che sollevi procure e procuratori da responsabilità istituzionali. E' molto più comodo infatti, dare alle vittime migliaia di cavilli giuridici per dimostrare ciò che dicono che imparare a leggere con fatica e studio la realtà delle relazioni tra i sessi a partire dalle dinamiche di relazione che fanno scaturire i comportamenti umani.

Se ciò accadesse, cioè se si facesse un pò più di umile e attento studio, si riuscirebbe a fare quella che la Convenzione di Instabul chiama PREVENZIONE del femminicidio e della discriminazione di genere.

Una convenzione del tutto inapplicata nei Tribunali italiani dove dopo che sei morta ti dicono che avevi ragione, ma anche in quel caso il cattoperdono, l'indulto, la tolleranza, la seconda opportunità del delinquente, riescono ad avere la meglio sul valore della vita della vittima,

Provo personalmente sempre più schifo a fronte della irresponsabilità istituzionale di procure e tribunali di fronte alla protezione di donne, madri e di conseguenza figli e ne provo uno schifo mirato perché tutto ciò è perpetrato da volti ben precisi, nomi e cognomi noti, pubblici, e non certo da entità soprannaturali nascoste. Quando le persone non sono credibili, anche le indagini non lo sono. Quando vi è da parte della Giustizia il rifiuto di ammettere anche i propri errori, non si può avere fiducia nelle istituzioni. Personalmente, io invoco a questo punto una condanna dell'Italia come paese nei suoi rappresentanti di Giustizia da parte del Consiglio di Europa. Forse, quando l'Italia verrà sbattuta fuori e dichiarata paese incivile e incostituzionale, si deciderà a prendere dei provvedimenti seri contro questo crimine di stato.

2. Non c'è spazio per nulla di diverso che una rivoluzione e francamente non certo una rivoluzione con i guanti bianchi. Occorre avvalersi di democrazia, libertà e art- 21 per cominciare a denunciare nomi e cognomi di chi non fa il proprio dovere quando dovrebbe farlo. Uno Stato che non protegge adeguatamente i propri cittadini non è più uno stato di diritto, ma uno stato di sopruso.

Vi lascio alla lettura della mia vecchia nota.

LA DONNA E' PIU' CHE GENTE, FEBBRAIO 2014

Incontrandomi per 'caso' con un libro scritto più di trent'anni fa, dal titolo " La donna non è gente" di Armanda Guarducci, giornalista e scrittrice di quei tempi, non ho potuto fare a meno di riscontrare, nonostante le enormi differenze socio-culturali tra le donne di allora e quelle di oggi, un sintomatico e pericoloso comune denominatore sociale diffuso: il silenzio.

Non è che il silenzio sia di per sua natura cosa brutta, anzi. Nel silenzio spesso ascoltiamo ciò che conta, ritroviamo i nostri pensieri più intimi e profondi. In esso, impariamo a scoprirci.

Il silenzio inizia a essere un problema quando diviene maschera di oppressione, dolore, fatica, omertà, e quindi assume il colore di esistenze che vorrebbero gridare ma che per qualche ragione non possono farlo.

La Guarducci, nel suo libro, parlava di donne. Modelli, esempi di donne della campagna rurale, la cui femminilità inespressa ' si consuma negli spazi morti del satellite contadino, destituite di potere e di credibilità' , isolate e accantonate dal sistema sociale e di conseguenza 'impedite' nella loro naturale espressione di sè.

Il mio pensiero, di fronte a questi racconti, non ha potuto che andare oltre, a tutte quelle donne che vittime di una violenza più o meno nascosta, o più o meno palese, risultano voci morte di una femminilità che vorrebbe gridare e che nessuno ascolta.

E' difficile non essere scontati in tema di violenza sulle donne. Sì perchè è più facile sfociare in un vittimismo poco produttivo. Denunciare la violenza è doveroso. Assecondare quella cultura che si limita soltanto a combattere la violenza, ma non fa poi di fatto nulla per aiutare queste donne a riprendere in mano la propria vita, credo sia un rischio molto pericoloso e complice di un sistema in cui forse è più comodo avere donne simili alle ' donne di apparenza' o di contorno, che non donne veramente VIVE capaci di diventare elementi di cambiamento per la società del tempo.

Poi, pensavo alle donne di mafia, anche esse avvolte in un silenzio spesso angosciante, altrettanto spesso complici per paura e per necessità. Pensavo a quelle donne di mafia che decidono di uscire dal silenzio e di gridare parole di essenza, non gettate a caso, ma con il solo fine di credere che sia possibile un futuro diverso. E pensavo ai commenti che qualche politico ha fatto nei loro confronti: " Se le donne di mafia reagissero contro la mafia e uscissero dal silenzio, sarebbe un duro colpo per la mafia".

Ed ecco una luce: se le donne, confinate nel silenzio, oppresse dalle situazioni anche più torbide e immerse nel buio, decidono di dire no a questo silenzio complice di una realtà terribilmente ingiusta e improduttiva, possono cambiare le proprie sorti e di ciò che sta intorno, senza neppure forse rendersi conto di quanto.

E quanto, queste 'donne nuove' potrebbero incidere sulla diffusione di una nuova cultura in cui si parli di rimedi e di cure contro la violenza alle donne, una cultura con cognizione di causa, non fatta di frasi fatte, di rimedi standardizzati e senza anima, ma una cultura basata su una conoscenza realistica del problema.

Sarebbe un pò come portare alla luce il mito di Persefone, dea greca. Ella, figlia di Demetra e di Zeus, rapita da Ade e condotta nelle profondità degli Inferi, ritrova nel buio la sua identità perduta, cresce, matura, rinasce e diviene guida per tutte quelle anime che come lei si perdono nell' Inferno senza sapere come uscirne. Da anima perduta diviene anima guida. Ritrova una saggezza, un sapere sepolto dentro di sé.

Allora oggi, il mio pensiero va a tutte quelle donne che, da sole o con l'aiuto di qualcuno a un certo punto decidono di rompere il silenzio ed aprirsi alla musica della vita. A tutte quelle donne che, con questo loro gesto, aprono la porta a un cambiamento forse audace però possibile e avviano per se stesse e per gli altri una nuova era.

Continuano a chiamarci sesso debole...ma mi domando se si sia mai riflettuto sul valore di queste parole.

Mi domando se qualcuno si sia mai posto il problema di quanta forza d'animo in effetti debba coesistere in una donna per sopravvivere a talune situazioni senza uscirne pazza. Mi domando spesso francamente quanti uomini sarebbero così audaci e forti da sopportare tanti meschini e amari giochetti e nel mentre portare avanti ciò che deve essere comunque portato naturalmente avanti nella vita quotidiana.

Donne è giunto il momento di riprenderci la nostra ESSENZA. Quel nostro essere femminili nella totalità dell'essere.

Il femminismo non ci ha portato grossi frutti, dal mio punto di vista, se non quello di una apparente parità che però si è alla fine sviluppata ed espressa nella maniera sbagliata.

Io conterei in una epoca come la nostra nell'avvio di un nuovo femminismo.

Quello dell'autenticità e dello spirito, quello del cuore e della forza d'animo. Quello di una donna che non ha paura delle differenze con il genere maschile, ma fa di esse una ricchezza per trovare nella propria femminilità la massima espressione di sé.

E allora sì, che la donna, ovunque andrà, anche nella politica e nel sociale, diverrà una autentica icona di cambiamento semplicemente per ciò che è ed esprime con il suo essere più vero ed autentico.

Je rencontre des «cas» avec un livre écrit il ya plus de trente ans , intitulé « La femme n'est pas les gens " Armanda Guarducci , journaliste et écrivain de cette époque , je ne pouvais pas m'empêcher de remarquer , malgré l'énorme différence partenaire culturel et des femmes de ce temps et ceux d'aujourd'hui , une généralisation dénominateur commun social important et dangereux : le silence .

Ce n'est pas que le silence est de sa nature mauvaise chose , en effet . Dans le silence, nous entendons souvent ce qui compte , nous trouvons nos pensées les plus profondes et les plus intimes . Dans ce document, nous apprenons à nous découvrir .

Le silence commence à être un problème quand elle devient une forme d'oppression , douleur, la fatigue , le silence , puis prend la couleur de la vie qu'ils veulent crier, mais pour une raison quelconque ne peut pas le faire .

Le Guarducci , dans son livre , il parle des femmes . Modèles , des exemples de la campagne rurale des femmes , dont la féminité tacite » est consommé dans l'espace mort du paysan par satellite , dépourvu de pouvoir et de crédibilité », isolé et mis à part le système social et donc « empêché » dans leur auto- expression naturelle .

Mes pensées , en face de ces histoires , ne pouvaient pas aller au-delà, à toutes les femmes qui sont victimes de violence plus ou moins caché , plus ou moins évidente , des voix mortes de la féminité qui crient et personne n'entend .

Il est difficile de ne pas être écartée sur le thème de la violence contre les femmes . Oui , car il est plus facile de mener une victime très productive . Dénoncer la violence est un must . Proxénétisme à la culture qui se limite seulement à lutter contre la violence , mais ne fait rien pour aider ces femmes à prendre leur vie , je pense que c'est un risque très dangereux et complice d'un système dans lequel est peut-être plus pratique d'avoir des femmes semblable à la ' apparence des femmes »ou contour , qui n'est pas vraiment vie, les femmes susceptibles de devenir des éléments de changement pour la société de l'époque .

Puis j'ai pensé à des femmes de la mafia , ils ont également enveloppés dans un silence souvent pénible , souvent complices de peur et de nécessité. J'ai pensé à ces femmes qui décident de quitter le silence de la mafia et de crier des mots d'essence , pas jetés au hasard , mais à la seule fin de croire qu'un autre avenir est possible . Et je pensais que les commentaires que certains politicien a fait pour eux : «Si les femmes mafia réagir contre la mafia et en tirant sur le silence , ce serait un coup dur pour la mafia . "

Et voici une lumière : si les femmes , confinés dans le silence , accablés par la situation encore plus sombre et dans l'obscurité , ils décident de dire non à ce silence complice d'une réalité terriblement injuste et improductif , ils peuvent changer leur sort et ce qui est autour, peut-être sans même s'en rendre compte combien.

Et parce que ces « nouvelles femmes » pourraient affecter la propagation d'une nouvelle culture dans laquelle nous parlons de remèdes et des traitements pour combattre la violence contre les femmes , une culture de la connaissance des faits , elle est composée de phrases , recours standardisé et sans âme mais une culture basée sur une compréhension réaliste du problème .

Ce serait un peu comme découvrir le mythe de Perséphone , la déesse grecque . Elle , la fille de Déméter et Zeus , enlevée par Hadès et prise dans les profondeurs de l'enfer , se retrouve dans l'obscurité de son identité perdue , grandit, mûrit , et devient guide de renaître pour toutes ces âmes qui, comme vous êtes perdu dans « Inferno sans savoir comment sortir . De l'âme devient guide âme perdue . Trouver une sagesse, la connaissance enfouie dans .

Donc, aujourd'hui , mes pensées vont à toutes ces femmes qui , seul ou avec l'aide de quelqu'un à un moment décidé de briser le silence et ouvert à la musique de la vie . Pour toutes ces femmes qui, par leur geste , ils ouvrent la porte à un changement possible , cependant, et peut-être commencer audacieux pour eux-mêmes et pour les autres une nouvelle ère .

Ils continuent à nous appeler le sexe faible ... mais je me demande si il ne pensait jamais à la valeur de ces mots.

Je me demande si quelqu'un a déjà soulevé la question de combien de force devrait en fait coexister chez une femme de survivre dans certaines situations sans laisser de fou . Franchement, je me demande souvent combien d'hommes seraient si audacieux et fort pour supporter tant de trucs amères et petits et dans l'exercice de ce qui doit encore être amené naturellement vers l'avant dans la vie quotidienne .

Les femmes, il est temps de reprendre notre essence . Que les femmes dans la totalité de notre être .

Le féminisme ne nous a pas apporté de gros fruits , de mon point de vue , si ce n'est que d'une égalité apparente , mais a finalement été développé et exprimé dans le mauvais sens .

Je compte sur une époque comme la nôtre dans le lancement d'un nouveau féminisme .

Que l'authenticité et l'esprit , le coeur et le courage . Celle d'une femme qui n'a pas peur des différences avec le sexe masculin, mais il leur richesse se trouve dans l'expression ultime de la féminité se fait .

Et puis oui , cette femme , partout où il va , même en politique et de la société , il deviendra une véritable icône de changement tout simplement pour ce qu'elle est et exprime son être véritable et Auth

I meet for ' case' with a book written more than thirty years ago , titled " The woman is not people " Armanda Guarducci , journalist and writer of those times , I could not help but notice , despite the huge differences partner cultural and among women of that time and those of today, a significant and dangerous widespread social common denominator : the silence.

It is not that silence is of its nature bad thing , indeed. In the silence we hear often what counts , we find our deepest and most intimate thoughts . In it , we learn to discover us .

The silence starts to be a problem when it becomes a form of oppression, pain , fatigue, silence, and then takes on the color of the lives that they want to scream , but for some reason can not do it.

The Guarducci , in his book , he spoke of women. Models , examples of women 's rural countryside , whose unspoken femininity ' is consumed in the dead space of the satellite peasant, destitute of power and credibility ' , isolated and aside from the social system and therefore ' hindered ' in their natural self-expression .

My thoughts , in front of these stories , could not go beyond that , to all those women who are victims of violence more or less hidden , more or less obvious , are dead voices of femininity that would scream and nobody hears .

It ' hard not to be discounted on the subject of violence against women. Yes, because it is easier to lead a very productive victimhood . Denounce violence is a must. Pandering to the culture that is limited only to combat violence, but then does not do anything to help these women to take up their lives , I think is a very dangerous risk and complicit in a system in which perhaps is more convenient to have women similar to the ' appearance of women ' or contour , which is not really LIVES women capable of becoming elements of change for the society of the time .

Then I thought of the women of the mafia, they also wrapped in a silence often distressing , often as accomplices to fear and necessity. I thought of those women who decide to leave the mafia silence and shout words of essence, not thrown at random, but with the sole purpose to believe that a different future is possible . And I thought the comments that some politician has done for them : " If women mafia react against the Mafia and pulling out of the silence , it would be a blow to the Mafia."

And here's a light: if women , confined in silence, overwhelmed by the situation even more murky and in darkness , they decide to say no to this complicit silence of a reality terribly unfair and unproductive , they can change their fate and what is around , perhaps without even realizing how much .

And because these ' new women ' could affect the spread of a new culture in which we talk about remedies and treatments to combat violence against women , a culture with knowledge of the facts , not made up of phrases, remedies standardized and soulless but a culture based on a realistic understanding of the problem.

It would be a bit like unearth the myth of Persephone , the Greek goddess . She , the daughter of Demeter and Zeus , abducted by Hades and taken to the depths of the underworld, finds himself in the darkness its lost identity , grows, matures , and becomes reborn guide for all those souls who, like you are lost in ' Inferno without knowing how get out. From soul becomes lost soul guide . Find a wisdom , knowledge buried within.

So today, my thoughts go out to all those women who , either alone or with the help of someone at some point decided to break the silence and open to the music of life. To all those women who , with their this gesture , they open the door to a possible change , however, and perhaps bold start for themselves and for others a new era.

They continue to call us the weaker sex ... but I wonder if he ever thought about the value of these words.

I wonder if anyone has ever raised the issue of how much fortitude in fact should coexist in a woman to survive in certain situations without leaving mad . Frankly I often wonder how many men would be so bold and strong to endure so many bitter and petty tricks and while carrying out what must still be brought forward naturally in everyday life.

Women it is time to take back our ESSENCE . That women in the totality of our being .

Feminism has not brought us large fruit , from my point of view, if not that of an apparent equality but was eventually developed and expressed in the wrong way .

I count on in a time like ours in the launch of a new feminism .

That authenticity and spirit, the heart and fortitude. That of a woman who is not afraid of differences with the male gender , but it makes them a richness to be found in the ultimate expression of femininity itself .

And then yes, that woman , wherever he goes , even in politics and society , it will become a true icon of change simply for what it is and expresses its being true and Auth


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