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Prigionieri di un sistema


È vero che siamo già in piena campagna elettorale, ma l'improvvisa presa di distanza di Grasso e Boldrini da Matteo Renzi e dalle sue politiche di destra sorprende lo stesso e francamente appare assai poco credibile. Solo oggi si accorgono dei disastri fatti dal Pd e da Renzi, disastri che hanno avallato dagli scranni più alti del Senato e della Camera. Se se ne fossero accorti prima, se non si fossero pilatescamente lavati le mani quando Renzi smantellava a colpi di fiducia i diritti dei lavoratori, quando provava a manomettere la Costituzione, quando interveniva a gamba tesa su Giustizia e Scuola, avremmo un'Italia migliore, più equa e più giusta. Ora Grasso e Boldrini si riscoprono di sinistra, eppure ancora oggi Liberi e Uguali strizza l'occhio al Pd, non escludendo possibili accordi dopo il voto. Alternativi a Renzi a parole, non con i fatti. Antonio Ingroia

Come si suol dire le rivoluzioni non si improvvisano. I cambiamenti repentini delle persone neanche. La politica è sempre più e in maniera evidente un gioco di maschere molto veloce. Se l'elettore non diventa capace di smascherare queste piccole strategie del sistema continuerà a procrastinare il cambiamento. La politica è stata interpretata in Italia per decenni come l'arte della menzogna e del sotterfugio. I nostri tempi hanno invece bisogno di trasparenza e onestà sia negli esponenti del Governo che nelle opposizioni. Strategia politica e truffa, menzogna, frode dell'elettore non sono cose differenti. L'elettorato italiano è ingenuo, ma anche disinteressato e per questo motivo viene costantemnte 'fregato'. Se cominciasse ad aprire gli occhi, finirebbero le prese in giro, perché il popolo prenderebbe potere in ogni cosa e si farebbe portatore di una rivoluzione. Il popolo che intendo io è il Popolo senza neppure connotazione politica, ma il popolo in termini di gente sveglia, di elettori, di gente, di cittadini. A che pro prendere le distanze da qualcuno se ciò non significa veramente una rottura politica definitiva testimoniata anche da un cambio di direzione forte? E' come un fidanzato che lascia una fidanzata, ne trova un'altra, ma poi continua a cincischiare con quella vecchia perchè non ha ancora reciso il legame. Che tipo di qualità potrà avere qualsiasi altro nuovo rapporto se non quello dell'ambiguità?

E l'ambiguità è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo paese adesso.

Ci servono rivoluzioni vere, cambiamenti comprovati, modifiche decisive nell'assetto politico globale, affinchè il quadro sia un Governo credibile con una credibile opposione.

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