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La povertà intellettuale dei periti del Tribunale di Busto Arsizio


Dicesi AUTORITA' il potere legale di governare i comportamenti sociali attraverso istituti, organi e persone dotate di tale potere.

Dicesi AUTOREVOLEZZA il potere derivante da superiorità morale, intellettuale o di competenza.

Che succede quando autorità e autorevolezza non coincidono?

Accade più o meno ciò che sta accadendo nella nostra società contemporanea e cioè che a ricoprire posti e ruoli di potere vi sono persone di potere ma non di autorevolezza, ed anzi spesso per dirla usando le parole di Giovanni Falcone, questi posti sono occupati dai 'cretini'.

Fu infatti Giovanni Falcone in una intervista a rilasciare questa dichiarazione sulla base della confessione di un pentito il quale interrogato proprio sul metodo della mafia di collocare nei luoghi che contano i propri 'contatti' non usava né il metodo della competenza, né il metodo della capacità, ma quello della 'cretineria'.

Ma, anche senza tirare in ballo la mafia intesa come 'cosa nostra', che le istituzioni siano piene zeppe di persone con un immenso potere che tuttavia non è rispecchiato da una corrispondente autorevolezza è un dato di fatto noto anche a un bambino dell'asilo.

Spesso le persone si trovano lì per caso, un caso dettato dal capitare al momento giusto nel posto giusto ( ma sbagliato poi per la collettività), per conoscenza, per mancanza di controllo da parte di chi dovrebbe controllare, per omertà, per mancanza di volontà ad esporsi fino a che non sia proprio necessario, per volontà di qualcuno di mettere in quel posto qualcuno di manovrabile e utilizzabile per ottenere successivi favori regalando un incarico, etc...

Molte motivazioni con un unico risultato, quello di avere all'interno di aziende pubbliche e private, istituzioni, organi collegiali, ambiti decisionali con un carattere fondamentale per la società persone indegne del potere e del ruolo che portano.

Vi sarebbe da aprire un simposio sul valore attribuito al lavoro all'interno della nostra società per comprendere se vi è ancora qualcuno che lo svolga con uno spirito di servizio alla collettività e non soltanto come fonte di realizzazione di se stesso e del proprio portafoglio.

Intendiamoci, la mia non è una demonizzazione nè del denaro né dell'ambizione umana in se stessa, ma di come questi aspetti vengano amalgamati con le motivazioni originarie.

Da: Donne donne e uomini non ominicchi e quaquaraquà, Autorità e autorevolezza

Questo è il caso ad esempio di alcuni periti del Tribunale di Busto Arsizio che pur godendo di autorità, l'unica cosa di cui poi godono è tanta ignoranza e mancanza di professionalità. In parte per la mia storia, in parte per la testimonianza di tante persone, in parte per una indagine che faccio ogni giorno, emerge costante il dato dei copia incolla e di perizie false che cioè contengono giudizi e quadri familiari che non corrispondono al vero e che di conseguenza rappresentano poi un danno alla collettività e soprattutto ai minori. Come i giudici possano continuare ad ignorare che all'interno di un palazzo di giustizia avvengano questi soprusi istituzionali è una domanda da porsi e a cui urge una risposta. Quando le prassi in un Tribunale sono cancerogene perché sono cancerogeni gli operatori che vengono scelti per condurre una perizia, i risultati possono essere solo devastanti. Non si tratta soltanto, infatti, del danno riferito alla dignità delle persone coinvolte, e neppure della situazione in se stessa, ma anche dell' avvio, grazie a queste perizie, di meccanismi burocratici difficili da fermare che costano processi e mediazioni su cui mangiano altri operatori e avvocati. Un vero e proprio mercato dato anche da scambi di favore tra periti. Pare che, infatti, qualora tu abbia un certo CTU, ti venga suggerito un certo CTP affinché i due possano accordarsi, non necessariamente a vantaggio tuo naturalmente. Molti sono i fattori condizionanti degli operatori della merenda del Tribunale di Busto Arsizio: primo tra tutti il pararsi il culo con entrambi i coniugi per evitare ritorsioni di uno dei due, giacché occorre dimenticarsi il fatto che a un CTU interessi la verità. Secondo, il fare bella figura con un giudice. Se ad esempio, il processo è guidato da un giudice che spinge verso una conciliazione delle parti anche quando non è il caso, il perito si prostituira' intellettualmente a questo giudice. Queste sono modalità date per assodate e considerate normali anche se vanno a causare gravi danni alla salute e alle energie di vita dei cittadini.

Che dire poi degli assistenti sociali di questo comune? In buona parte non assunti dal Comune ma provenienti da una cooperativa, giovani, inesperti e soprattutto addormentati che vengono messi a supervisione di casi conflittuali, o adozioni o vicende delicate apportando tutta la loro 'ignorance' istituzionale' a svantaggio della comunità bustocca.

Notizie queste naturalmente risapute ma che la comunità bustocca, omertosa e lecchina di un potere istituzionale corrotto preferisce tacere. Anche i giornalisti non si vedono né bianchi né neri, tutti presi in tempi elettivi a leccare di qua' e di là per non risultare antipatici a nessuno.

A parere mio invece queste persone vanno licenziate e perseguite legalmente affinché la smettano di malaoperare su una intera comunità. Se sei un assistente sociale o un perito e quindi hai un potere pubblico da gestire in quel momento e lo usi male e a danno delle persone in un momento che è di fatica e di fragilità ( entrare in un Tribunale è come entrare in un ospedale, entri in condizione di bisogno), devi essere radiato vita eterna dagli incarichi pubblici, perché non si tratta di errori ma di vere e proprie negligenze a danno della comunità. È tempo di cominciare a cacciare queste persone, di stroncare le loro carriere, carriere che si imbevono di titoli di CTU ma che poi consistono in perizie false dove neppure i nomi delle persone sono corrette e tutto ciò a sintomo dell'attenzione che viene messa nello stendere documenti in cui ciò che è scritto diviene di fatto una verità giuridica.

Questo tipo di operatori non merita alcun rispetto da parte della collettività e sarebbe auspicabile che, anche gli avvocati che sanno bene come funziona l'andazzo all'interno del Tribunale di Busto Arsizio, cominciassero a essere un po' meno vili e i giudici ne controllassero un po' di più l'operato aprendo delle inchieste nominali, visto che poi, i nomi che girano sono sempre gli stessi.

Cari periti e assistenti sociali del comune di Busto Arsizio, un contadino, un operaio, una mamma che cresce bene i propri figli ha più autorevolezza di voi. L'unica cosa che voi avete è un potere che non vi appartiene neppure di diritto e una coscienza che emana fetore di letame.

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