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Abbasso l'ignoranza delle istituzioni


CONDANNARE APERTAMENTE L'IGNORANZA ISTITUZIONALE È UN DOVERE. Michela Diani, 30 gennaio 2018

''Dunque il termine selvaggio, non è usato nel suo significato peggiorativo come 'incontrollato', ma nel senso originario che significa avere una vita naturale in cui la creatura ha la sua integrità e sani confini. La Donna Selvaggia è la salute in tutte le donne. '' Da: Donne che corrono con i lupi, C. Pinkola Estes

E dunque, se anche ci volete 'uccidere', nelle istituzioni e in ogni dove, noi restiamo sempre noi e manteniamo in vita la donna selvaggia dentro di noi. Fa parte dell'avere una integrità e sani confini il non accettare che vengano dette 'minchiate' su di noi o che ci si prenda gioco della nostra vita. Chiunque sia quel qualcuno che creda di poterlo fare.

Fa parte dell'integrità lottare per la verità e la giustizia soprattutto quando ne abbiamo tutto il diritto.

C'è sempre questa tendenza culturale a voler mettere una donna in qualche schema senza neppure conoscere la sua psicologia e la sua natura, una tendenza che molto spesso viene portata avanti proprio dalle donne stesse. Insieme infatti al maschilismo degli uomini, esiste anche un profondo maschilismo delle donne che ove non comprende, giudica in maniera limitata rispetto a pregiudizi, copioni storici passati, stereotipi e abitudini.

Mi spiego: se si è abituati a concepire una madre come un angelo del focolare e come tale, servile e/o passiva rispetto alla affermazione della propria autonomia di pensiero, è ovvio che si giudicherà una madre che esce da questo 'copione' come una cattiva madre, mentre essa sta invece semplicemente affermando un nuovo modo di essere, libero dallo stereotipo sociale, dai copioni famigliari trasmessi e da schemi precostituiti che spesso affondano le loro radici più nella cultura religiosa che non nella psicologia pura, visto che già solo se si tirasse in ballo Jung si aprirebbe un mondo, senza che pregiudichi un bel niente del suo ruolo materno.

Chi ha detto che il diverso deve per forza essere sbagliato? Ciò è un limite mentale molto diffuso anche tra professionisti psicologi che, se non possiedono apertura mentale e aggiornamento, finiscono con il voler fare coincidere l'essere umano con lo schema che loro si sono costruiti o che hanno studiato sul libro.

La psicologia femminile è un campo molto vasto di studio che non si può assolvere e contenere in quattro schemi idioti di qualche ottuso professionista. È anzi, esattamente il contrario. Gli aspetti della personalità e del carattere, la loro conoscenza così come la conoscenza di sé fungono allo sviluppo della persona e non certo come stupidamente tende a fare una parte della psicologia ( quella ottusa) al contenimento dell'espressione della donna negli stereotipi o nei modelli che finora sono stati considerati giusti.

Qualcuno direbbe mai ad Einstein, '' guarda ripassa in un altro secolo, sei un pazzo, perché proponi teorie diverse da quelle dei tuoi predecessori?''

Facciamo che, allora, e una volta per tutte, in ogni dove, ma soprattutto nelle istituzioni la si finisce di giudicare le donne secondo i parametri spesso ignoranti, fuori luogo, disinformati, degli operatori preposti che siano essi magistrati, avvocati, psicologi di Tribunali, assistenti sociali adibiti ai servizi per i minori, mediatori, etc...?

Scusatemi, ma come si può pretendere che attuino in maniera giusta magistrati, avvocati, psicologi, assistenti sociali ignoranti in materia di donne e molto spesso loro stessi o attuatori di copioni ormai sorpassati o vittime nella loro vita di questi stessi schemi? Come può una psicologa ottusa non giudicare come fuori luogo una persona che non è ottusa come lei?

Eh, no, tutto ciò non è possibile. Se non siete preparati, andate fuori dalle scatole.

Chi farebbe costruire una casa a un fruttivendolo che nulla sa di come si costruiscono le case?

Chiaro?

La preparazione è fondamentale, ma anche la maturità professionale e personale degli operatori coinvolti nei procedimenti dedicati alle donne. Facendo un esempio estremo:

Se un giudice maltratta la propria moglie a casa, mi dite come potrà essere un buon magistrato che si occupa di violenza contro le donne? Se un giudice è maschilista o comunque funziona mentalmente con i parametri di una non conoscenza della psicologia femminile come potrà adeguatamente comprendere? Ma come può una assistente sociale fresca di libri, che non arriva ai 30 anni, senza avere mai avuto un rapporto o una relazione stabile, senza figli ed esperienza nel campo, senza preparazione specifica e molto spesso immatura professionalmente avere gli occhiali giusti per leggere e 'interpretare' le situazioni?

Non si capisce davvero perché in questa società della merenda, la capacità di alcune categorie, quali magistrati, assistenti sociali e periti nei tribunali non venga mai provata e giudicata da qualcuno visto che, se giudicano male e con ignoranza, la collettività ne trae un danno.

Da adesso in poi, vi giudichiamo noi. Cittadini e padroni delle nostre vite e come tali, liberi di condannare il modo errato che avete di procedere e lavorare a nostro danno.

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