Vitalità di rivoluzione
'' Ho sempre pensato e in parte lo penso ancora che, noi italiani abbiamo molti limiti. Siamo un popolo abituato a soffrire oltre misura, a soffrire e a cercare nell'aldilà quella felicità per la quale dovremmo combattere nell'aldiquà. Non abbiamo mai vissuto una rivoluzione popolare come è accaduto in altri paesi: ciò per certi versi è stato un bene, ma ci ha impedito di portare nei nostri cromosomi una vitalità iconoclasta necessaria per attuare grandi cambiamenti. '' ( A. Di Battista, A testa in su)
Credo che sia questa 'vitalita' che vada fomentata nel popolo italiano. È una vitalità che spesso manca anche nella vita personale prima ancora di quella nazionale. L'italiano è gente da divano, ma non nel senso di riposo dello spirito, nel senso proprio di pigrizia mentale. Per questo motivo è addormentato, subisce, non reagisce, si lamenta ma in maniera sterile. È questo stato di cose che va cambiato. Non è solo una questione di vita sociale e politica, di partecipazione alla vita sociale e nazionale, ma anche una modalità di vivere la propria vita in generale. E' la cosiddetta zona grigia che non si vuole superare. La comodità anche quando non è più comodità ed è diventata routine o ancora peggio malessere taciuto.