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Cattive prassi dei Tribunali italiani


Continuare a gravare provvedimenti sulla parte lesa invece che sulla parte che infligge come lo si può chiamare se non bullismo istituzionale?

'' Dare giustizia è ripristinare sempre un diritto offeso e per questo ogni decisione, dal riconoscimento di un credito alla reintegrazione di un lavoratore, incide sulla vita delle persone.'' F. Roia ( Crimini verso le donne)

Come incide al contrario il continuo sopruso istituzionale nella rivittimizzazione secondaria delle vittime? Come incide tutto ciò nelle energie di vita, nella disponibilità verso attività più costruttive ( visto che quando si vivono queste situazioni gran parte del tempo lo si trascorre leggendo memorie e studiando, raccogliendo elementi e dati), economicamente (giacché di solito la situazione economica delle vittime non è mai agiata mentre quella del maltrattante sì). Quando un Giudice intelligente comprenderà che questi meccanismi vanno fermati in luogo che perpetrarli conditi dello stesso inascolto che ha fatto partire la catena di vittimizzazione istituzionale originaria dettata da malagiustizia e mancanza di professionalità degli operatori coinvolti? Quando si puniranno gli operatori che ne hanno procurato l'avvio?

Quando la Giustizia si assumerà anche la responsabilità di ascoltare in luogo che semplicemente di compiere delle procedure?

Quando potremo contare su persone che in questo tipo di problematiche 'mettono la testa' e provano a trovare vie giuridiche per evitare questo mercato di vite umane che parte solo ed esclusivamente da una enorme superficialità istituzionale originaria?

Quando le vittime verranno inserite in un tavolo di lavoro nelle Procure proprio perché vittime e di conseguenza capaci di descrivere ciò che accade e dove le prassi istituzionali sono fallaci e dannose?


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