Le pseudo perfettine di palazzo
L' inascolto delle donne vittime di qualsiasi violenza nei Tribunali, da parte di molti CTU, credo sia legato a due fattori che non appaiono ovviamente di primo acchito, ma che dopo una attenta osservazione degli operatori che vi lavorano possono essere ravvisati.
1. Alla vittima non viene mai data credibilità perché questi operatori fatiscenti partono sempre dal presupposto di essere in condizioni di evoluzione interiore e quindi di consapevolezza migliore di chi hanno di fronte, anche se hanno magari la metà dei tuoi anni ( stesso discorso vale naturalmente per i servizi sociali). E se sono più anziani sono ottusi e chiusi al diverso perché fuoriesce dai loro schemi e dai loro stereotipi. Si mettono su un piedistallo e ti giudicano, quindi, sentendosi migliori, solo sulla base del fatto di essere dall'altra parte della scrivania o di avere un titolo. 2. Poiché molto spesso sono narcisisti entrano più facilmente in empatia con i carnefici ( spesso narcisisti pure loro) che con le vittime
Allora sapete cosa vi dico? Iniziamo anche noi popolino che si informa e studia a pissicanalizzare loro! iniziamo a ribaltare le questioni e a mettere sul piatto che le persone non sono cose e che pertanto la pretesa di infilarle in qualche schema per loro comodità è una cosa che va assolutamente cambiata. E' contro la libertà umana e contro la democrazia. Qui c'è qualche ciackra di ottusità che va liberato e qualche TSO che va francamente fatto al contrario per chi ci lavora nei Tribunali non per chi sta fuori. E soprattutto iniziamo a fargli capire che per il culo non ci prendono più. NON SIAMO COSE NE' PALLINE DA TENNIS tra una procedura e l'altra.
Mi piacerebbe un giorno fare di queste beffarde pizzichettone di palazzo una bella parodia alla ' Marchesini', perché pigliarle per il culo si che è una gran soddisfazione, anche perché molte di loro hanno più o meno la stessa conformazione saccente di atteggiamenti ricorrenti. :-) Collo rigido, bocca tra il culo di gallina e l'imbalsamazione, gamba accavallata, smorfie di sufficienza su chi hanno di fronte come fossero - loro - un incrocio tra la Dea Cosmica della Sapienza e la Fonte inesauribile di tutto lo scibile umano che si chinano sul mondo dei poveracci per tirare ai dadi delle loro sorti.
