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Che democrazia non sia ignoranza


La dimostrazione che il sesso maschile ( non tutto ovviamente) ha problemi di adattamento e di adeguamento alla affermazione dei diritti femminili, è data da secoli di storia, attraverso i quali esso non si è ancora convinto del tutto che le donne non sono un oggetto da dominare o usare per i propri comodi, né meno che meno delle statuine senza anima e mente e che hanno bisogno di Pigmalione per avere la vita. Fino a neanche tanto tempo fa lasciarvi era un grosso problema. Adesso continua ad esserlo, anche se in maniera differente. In teoria, infatti, l'introduzione di alcune leggi così come l'evoluzione del diritto di famiglia che, sempre in teoria, dovrebbe avere fatto qualche passo in avanti rispetto al Codice Napoleonico, dovrebbero farci sentire al sicuro. Nella realtà, non è così. Il potere maschile ha solo trovato nuove modalità di riprodurre quella gattopardiana e atavica paura di perdere il potere in altre maniere.

Questo timore ombra del sesso maschile di perdere il potere conduce in luogo che a una introspezione storica su se stesso e cosa deve cambiare per cercare un nuovo equilibrio tra i sessi, in virtù della necessità di una rinegoziazione che la storia impone, a una ulteriore accusa nei confronti delle donne, cominciando a parlare inopportunamente di violenza agli uomini o di aggressività femminile e addirittura di maschicidio. Non abbiamo ancora sconfitto secoli di femminicidi, e già parliamo di maschicidio, senza dati peraltro. Come dare del violento o dell'aggressivo, a un qualunque essere umano che dopo essere stato preso ripetutamente a botte alla fine reagisce non permettendo più all'altro di farsi massacrare. Una delle peculiarità del sesso maschile è il vile vittimismo. Molto più efficace infatti che assumersi le proprie responsabilità e cambiare.

Da secoli la risposta maschile è la stessa. Il problema è vostro ci dicono, non nostro. E, no, belli miei. Il problema è tutto vostro. E' una questione di rapporto con il potere nel quale non vi può essere spazio per l'amore.

Tutto questo problema infatti non sussiste dove le relazioni tra le persone sono paritarie. Dove cioè l'uomo non ha alcun intento di prevaricare una donna, ma semplicemente quello di stare con lei o riconoscerne - qualora si tratti di relazioni professionali - il valore e le capacità. Roba da evoluti però. Altrimenti c'è solo spazio per piedistalli, risatine, svilimenti, sguardi di sufficienza, abuso di potere quando si è in è posizioni di maggiore riconoscimento ( economico, sociale, istituzionale,etc...).

Chiedo quindi cortesemente a quella branca di intelligentoni che parla di maschicidio o vi dà seguito, e a sproposito, di farsi due domande sullo stadio evolutivo degli uomini e delle donne che lo promuovono. Perché se la democrazia significa promuovere l'ignoranza francamente non ci sto.

Quando un uomo che lancia moglie e figlia da un precipizio la smetterà di essere anche lontanamente considerato vittima perché depresso, forse avremo fatto un passo in più verso l'evoluzione e ci saremo liberati di quel buonismo distorto che italianamente confondiamo con la bontà e con la tolleranza. Quel buonismo che in un istante fa mettere vittima e carnefice sullo stesso piano, ma solo ed esclusivamente perché le categorie di giudizio di chi lo fa sono altamente sfasate. Solo di qualche secolo però.

Secondo un libro di Aldo Cazzullo, Le donne erediteranno la terra, questo è il secolo del sorpasso, il secolo delle donne. Il secolo in cui le donne prenderanno il potere. Sottolinea nel suo libro che potere non è una parola negativa, negativo è l'uso che se ne fa.

Allora mi viene da dire una cosa. Visto l'uso che nei secoli avete fatto del potere, forse sì, sarebbe meglio che il potere lo prendiamo noi. La nostra concezione di potere somiglia ben poco alla vostra e somiglia molto di più alla libertà.

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