Che Repubblica sarebbe se per noi tutti i giorni è una dittatura?
Solo innalzando il livello culturale di questo paese - sempre che ciò sia allo stato attuale possibile, andando forse verso la clava e il lampione, si può pensare di migliorare l'Italia.
E' difficile, molto difficile, vivere bene e serenamente in un paese, dove non ti senti rispettata. E dove non ti senti rispettata non per una tua percezione, ma perché ancora non lo sei davvero e dopo millenni di storia.
Abbiamo corso, gridato, ci siamo trafelate fino a qui, quasi come se dovessimo dimostrare a qualcuno il nostro valore, quasi come se dovessimo dimostrarlo a qualcuno che ce lo deve riconoscere, mentre di fatto ciò che chiediamo è solo ciò che ci spetta, null'altro.
E il fatto che dall'altra parte dopo secoli, non si voglia riconoscere che abbiamo dei diritti, implica un cambio di strategia. Secoli per convincervi che abbiamo dei diritti. Se sono nostri non dobbiamo convincere nessuno. Ce li prendiamo e basta.
E prima di parlare di politiche di genere tutti, magari cercate di essere sicuri di aver capito di cosa si tratta. Altrimenti c'è il rischio che il paese lo portate in un burrone. L'improvvisazione non è concessa sulla pelle nostra.
In questo 2018, non ce ne è proprio più per nessuno. La parità di genere passa per l'affermazione di una parità che ancora non esiste. La nostra. In termini di diritto. Perché di doveri ne abbiamo anche troppi.