Viaggiare fa crescere
La positività del viaggio nella vita e nella crescita di un individuo è immensa. Non si tratta soltanto della opportunità di incontrare ed incontrarsi con ambienti differenti rispetto a quelli a cui siamo abituati nella nostra quotidianità, ma anche del confronto con culture e modalità di affrontare quella stessa quotidianità in maniera diversa.
Vedere nuovi luoghi, passeggiare tra i sentieri di montagna, tra i vicoli storici e stretti di un borgo medioevale o di una città bagnata dalle rive di un lago, conoscere località straniere e quindi mentalità differenti dalla nostra quando non addirittura diametralmente opposte, dover convivere con questa diversità assaporando anche ciò che di innovativo e piacevole ha da offrirci, sono tutti importanti e ricchi spunti per predisporre l'individuo all'apertura e alla flessibilità, alla conoscenza e all'apprendimento, al senso critico e allo spirito di osservazione, allo spirito di adattamento e aggiustamento al cambiamento e senza nessun tipo di educazione imposta, ma in maniera del tutto naturale.
Vi siete mai chiesti perché chi ha avuto maggiori possibilità di viaggiare abbia spesso una mentalità facilmente molto lontana da ottusità e chiusura?
Proprio per questo motivo. Il suo cervello è più abituato a vedere, ascoltare, comprendere, accogliere, dialogare con, perfino criticare molteplicità di fattori e situazioni differenti.
È vero anche che, ciò che conta, non è solo il viaggio in se stesso, ma anche come lo sappiamo assaporare.
Se non sappiamo sostare davanti a un tramonto, godere dell'aria tiepida di una brezza, sentire il profumo dei fiori freschi di un prato, forse quel viaggio lo stiamo facendo solo con la parte razionale di noi e non con tutta l'immersione totale del nostro essere.
Fin da piccola, mi è stato insegnato e non dalla mia famiglia, ma per osmosi, proprio dall'incontro con tante culture latine ed europee a godermi la vita, a saperne succhiare la bellezza e a essere avida di felicità.
Ho potuto fare molto meno di quanto avrei voluto se avessi potuto, ma tutto quanto ho fatto, l'ho sempre vissuto con tutta me stessa, buttandomici a capofitto e con gioia infinita. Con quel senso di consapevolezza che la vita è una soltanto, non ci sono seconde chances e che per questo motivo,
occorre viverla come vogliamo e non come ci viene imposto da altri, che questi altri siano persone, stereotipi, schemi sociali, pregiudizi, preconcetti, limitazioni o convinzioni limitanti.
Come è bella la vita quando respiriamo, quando ci riempiamo i polmoni del suo ossigeno, quando non permettiamo alla routine di annebbiarne completamente la luce e la vitalità, quando gonfiamo in essa le vele dell'entusiasmo congiuntamente a quelle della profondità del vivere, dell'essere pienamente presenti e consapevoli.