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L'invadenza è una forma di prepotenza


Ci sono persone invadenti. A chi non è mai capitato di sentirsi invasi da qualcuno in un qualche spazio o in un aspetto della propria intimità. Avevo una suocera ( ora posso dire ex suocera) che mentre allattavo mia figlia, con tanto di letture e approfondimenti specifici sul valore dell'allattamento, ostetrica supercompetente come consulente e comunque una maturità e una volontà sufficiente per raccogliere informazioni da me, elargiva i suoi consigli non richiesti basati su informazioni di 40 anni prima, pretendendo di imporli nella mia vita. Lei si credeva generosa perché dall'alto della sua sapienza cercava di indottrinarmi e obbligarmi a fornire acqua alla mia bambina mentre allattavo esclusivamente al seno, nonostante ormai fosse appurato che la pediatria, raccomandasse, per una serie di motivi concreti, esattamente il contrario. 

Non bastò spiegarle una, due, cinque, dieci, venti volte che i suoi consigli oltre che non essere ben accetti erano anche fuori luogo, lei insisteva perché facessi quello che voleva lei, mancando non solo di rispetto a uno spazio di intimità delicato e ripetutamente, ma pretendendo anche di avere ragione e dare a me della inadatta perché non la ascoltavo.  Faceva l'incompresa, mentre nella realtà dei fatti era solo prepotente e invadente. Quanti consigli non richiesti abbiamo ricevuto nella vita da parte di persone che non avevano nulla da insegnarci, ma che con prepotenza hanno cercato di imporceli, tentando di sostituirsi a noi nelle nostre scelte o modi di vedere le cose.  Talvolta anche nelle famiglie accade questo. Genitori che impongono ai figli i loro sogni non realizzati, dando per scontato che vadano bene anche per loro, oppure che tarpano le ali sulla presunzione di criteri di responsabilità solo loro e che non corrispondono neanche lontanamente ai desideri dei figli. Chi viene invaso non sempre è in grado di fare fronte all'invasione. Soprattutto quando le persone vittime dell'invadenza altrui sono gentili, miti e fondamentalmente pacifiche, aumenta il rischio della sopraffazione da parte dell'invadente. L,'invadente che non è per nulla empatico ma egocentrico non riesce mai a cogliere né che ha esagerato, né che deve fare un passo indietro, né che ha un problema. No,  perché dal suo punto di vista è l'altro, cioè colui che vuole che sia rispettata la sua intimità e libertà, ad avere un problema di accoglienza.  Molto spesso le persone invadenti si considerano persone generose, anche se di fatto la loro generosità non è limpida, ma interessata, perché gli forniscono in un certo senso, una sorta di sensazione di controllo sull'altro. L'invadenza è l'esatto opposto della libertà. Ne è acerrima nemica perché per l'imvadente non esistono confini né limiti. L'invadente è quello che se vuoi stare solo ti si presenta sotto casa a trovarti, è quello che se anche tu sai già cosa fare, viene a dirti quello che secondo lui devi fare. È quello che ti dice come devi educare i tuoi figli, quello che insomma se tu fossi una casa entrerebbe senza bussare e ti aprirebbe il frigorifero. 

Tutto ciò ben si distingue da quando una persona sensibile e dotata di empatia, capisce al di là delle apparenze quello di cui hai bisogno e si rende disponibile per aiutarti. Per riprendere un esempio sopra, è l'amico che ti citofona anche se gli hai detto che vuoi stare solo, ma perché capisce che in realtà solo non volevi stare. L'empatia possiede in sé una grande capacità di ascolto, di attenzione all'altro insieme alla capacità di cogliere i dettagli. L'invadente non ha empatia, è prevaricante sull'altro ed è spesso una persona dipendente dal punto di vista affettivo, che si indispettisce quando l'altro esercita a pieno la sua libertà, perché parte già dal presupposto che l'altro si deve piegare al suo volere. Non propone, impone. E impone nella tua vita, non in un qualcosa di condiviso.  L'invadente nasconde volontà di controllo sull'altro e dipendenza, mancanza talvolta di autonomia.  Nella nostra società, purtroppo, non c'è qualità di vita e di relazione più bistrattata che la libertà. Le persone si credono libere perché hanno mezzi materiali, ma poi nella realtà sono incastrate. Ma c'è soprattutto e questo nelle relazioni di coppia, ma talvolta anche in quelle amicali, una grande incapacità di rispetto della libertà dell'altro. Ce lo dicono tutte le forme di violenza che soprattutto le donne, ma non solo, subiscono nella vita, lo stalking, etc... Che grande grazia umana le persone libere. Cioè quelle che non ti dicono cosa devi fare, ma se hai bisogno di un consiglio ci sono. Che se ti offrono una mano è autentico dono e non attesa che l'altro ricambi nel modo in cui loro si aspettano che ricambi. Quelle che sono libere ma sanno anche rispettare la libertà dell'altro. 

Sono molto preziose soprattutto nella società dei narcisi dove i narcisi sanno essere molto liberi (loro), fanno quello che gli pare, se tu scrivi non rispondono, se li inviti non ti fanno sapere se vengono o meno, se ti danno appuntamento ti bidonano. Però quando tu eserciti al contrario la tua libertà, guardano quanto tempo passa dal loro wattup alla tua risposta, perché mentre loro possono prendersi tutte le libertà, tu no, tu devi ...subito. 

L'amore è una delle capacità meno sviluppate nella gente, la quale crede di amare, ma molto spesso non sa neanche lontanamente cosa significhi e in realtà vuole solo essere amata, servita, riverita e senza corrispondere alcunché oppure con aspettative che non corrispondono minimamente a realtà. Come bel caso di mia suocera che si aspettava come risposta che io facessi quello che voleva lei. 


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